2012-10-31 07:40:46

Il governo greco traballa dopo l’annuncio del premier Samaras sull’accordo raggiunto con la Troika


Il premier greco Samaras ha annunciato ieri di aver raggiunto un accordo con la troika – Ue, Bce e Fmi – sulle nuove misure di rigore richieste dai creditori del Paese e indispensabili per ottenere un'ulteriore e cruciale tranche di aiuti da 31,5 miliardi. Una decisione che ha creato un vero e proprio terremoto all’interno del già fragile esecutivo di Atene. Il servizio è di Salvatore Sabatino: RealAudioMP3

“Un annuncio sconsiderato”. Parole forti, quelle usate dal leader del partito socialista Pasok, Venizelos, che prende così le distanze dal premier Samaras. Troppo frettolose le sue dichiarazioni sull’accordo con la Troika, per due motivi: le trattative continuano sino al 12 novembre, giorno dell'Eurogruppo; e poi, la riforma del lavoro non piace a Sinistra Democratica, che minaccia il voto contrario in Parlamento. Un governo di coalizione che inizia a traballare pesantemente, insomma, schiacciato dal peso di una crisi che ha portato il Paese ellenico nell’occhio del ciclone. ''Abbiamo ottenuto tutto il possibile”, aveva detto Samaras, non nascondendo le sue preoccupazioni su cosa potrebbe succedere se l'accordo non fosse approvato dal Parlamento”. Una richiesta di responsabilità, insomma, rivolta a tutti i partiti, che però non sembrano rispondere nel giusto modo. E la situazione diventa sempre più esplosiva; non è un caso che sia stata fissata per oggi una video-conferenza dell’Eurogruppo. Tema centrale, proprio la crisi ellenica, anche se – da Bruxelles sono stati chiari – nessuna decisione concreta uscirà dall’incontro. Troppo pericoloso esporsi in questo momento su un Paese che entro il 15 novembre avrà terminato tutti i fondi a propria disposizione, e che si trova ad un bivio: responsabilità o bancarotta.

E la situazione greca non è stata neppure sfiorata durante il vertice di ieri a Berlino tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e le maggiori organizzazioni economiche internazionali. A dichiararlo gli stessi partecipanti, che però hanno voluto esprimere le loro preoccupazioni per la situazione attuale. Angela Merkel, il numero uno del Fmi, Christine Lagarde, e il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, hanno sottolineato congiuntamente che “la crescita non è buona e i rischi per l'economia mondiale sono evidenti”.












All the contents on this site are copyrighted ©.