Mamme dei migranti centroamericani scomparsi in Messico pregano nella Basilica di
Guadalupe
Sono partite il 15 ottobre dal territorio messicano, le mamme centroamericane che
integrano la carovana “Liberando la speranza” alla ricerca dei loro figli emigrati
di cui non hanno più notizie. Il gruppo formato da una quarantina di donne di diverse
nazioni del Centro America intendono percorrere tutto il territorio messicano fino
alla frontiera con gli Stati Uniti. La scorsa domenica la carovana si è recata alla
basilica della Madonna di Guadalupe, patrona del Messico e di tutta l’America per
partecipare alla celebrazione eucaristica e pregare per i loro figli. Il parroco che
le ha ricevute nella basilica ha pregato con loro per la sorte dei loro figli, e dopo
la messa le ha accompagnate per i diversi locali del Santuario. Le donne sono arrivate
alla basilica con le fotografie dei figli, ma anche dei mariti, le figlie, i nipoti,
appese al collo e portando bandiere dei loro rispettivi Paesi per chiedere all’amata
"Vergine morena” di far riavere i loro cari. Nel loro percorso tentano di seguire
il percorso dei loro cari per tentare di trovare un segnale di vita per ricuperarli.
La tragedia dei migranti che per compiere il loro “sogno americano” attraversano a
piedi la frontiera del Messico con gli Stati Uniti è ben conosciuta. Vengono dall’Honduras,
Nicaragua, El Salvador e Guatemala e sono praticamente inghiottite dalla violenza
e dalla criminalità , sono sequestrati o reclutati dalle bande vincolate ai cartelli
del narcotraffico e del traffico sessuale, ma anche uccisi. (A cura di Alina Tufani)