Il cardinale Sarah: ripartire dall’Africa, “polmone spirituale dell’umanità”
“Il Benin e la Santa Sede” e “Il Papa Benedetto XVI in Benin” sono i due volumi presentati
lunedì a Roma presso la Pontificia Università Lateranense, entrambi pubblicati dalla
Lev, Libreria Editrice Vaticana, e curati dall’ambasciata del Benin presso la Santa
Sede. Nel corso della presentazione dei volumi, a quasi un anno dal viaggio del Papa
in Benin, è stata offerta un’ampia riflessione del card. Robert Sarah, presidente
del Pontificio Consiglio Cor Unum. Il porporato ha ricordato che, per parlare
di quanto sta accadendo in Africa, occorra "un discernimento comunitario” nel quale
non si escludano “gli occhi degli uomini”, in particolare dei poveri, e “gli occhi
di Dio”. Riferendosi alla crisi mondiale – crisi economica ma anche “spirituale, etica
ed antropologica” – il cardinale Sarah ha evidenziato che l’Africa, da sempre ai margini
dei circuiti economici-finanziari, ha subito fenomeni indiretti della crisi come l’accaparramento
delle risorse e lo sfruttamento delle risorse naturali a vantaggio delle multinazionali
con la completa esclusione dei locali.
Non mancano però elementi di conforto
– ha aggiunto – come tassi di crescita buoni e alcune guerre risolte, come pure l’immigrazione
dall’Europa, dal Portogallo in particolare, al grande continente africano. Permangono
però delle conflittualità, delle pandemie e il fenomeno delle migrazioni di massa.
La Chiesa locale – ha proseguito il cardinale Sarah – continua ad avere uno sviluppo
notevole nonostante i casi di Nigeria e Kenia dove “non mancano i martiri”. “Tocca
ai governi - ha aggiunto il presidente di Cor Unum – garantire non solo l’esercizio
della libertà religiosa ma anche la libertà di coscienza che sono i diritti fondamentali
della persona”. Necessario ribadire che “non esistono modelli di sviluppo unici” e
quindi “non si deve cadere nella tentazione di assumere come positivi modelli di vita,
di comportamento e di consumo stranieri”, cose che rischiano di imporsi come ideologie:
“dal consumismo alla teoria del gender”. “Occorre – ha detto il cardinale Sarah –
uno sviluppo che passi attraverso l’istruzione, l’educazione, la dignità del lavoro,
la tutela della salute, il rispetto dell’ambiente”. Infine, sulla nuova evangelizzazione,
tema al centro del Sinodo appena concluso, il porporato ha soggiunto che è un “tema
cruciale per tenere viva l’esperienza della fede in Africa e perché il Vangelo può
forgiare la nostra cultura arricchendola”. Sottolineando il grande contributo portato
dal Concilio Vaticano II, ha ribadito quali sono le nuove sfide della Chiesa in Africa:
sentirsi parte della Chiesa universale; la pastorale della carità e la conversione
che significa anche riconciliazione di fronte alle guerre in corso. “Dovremmo ripartire
dall’Africa – ha concluso il cardinale Sarah – ‘polmone spirituale dell’umanità’,
dai suoi valori più profondi: le relazioni umane, la famiglia e il senso di Dio”.(B.C.)