Ricostruzione in Libia: si rafforza la sinergia tra imprese italiane e libiche
Promuovere un asse tra aziende libiche e piccole e medie imprese italiane per partecipare
alla ricostruzione post bellica in Libia. Per realizzare questo obiettivo è nata l’Associazione
Progetto Italia Libia (Apil), promossa dall’ente fieristico libico “El Dawlia” in
collaborazione con “Sme Task Force Nord Est”, in grado di riunire oltre 100 e piccole
e medie imprese italiane. L’atto costitutivo della nuova Associazione è stato firmato
ieri a Roma nella sede della Camera di Commercio italo libica. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
E’ passato un
anno dalla morte di Muammar Gheddafi. La Libia è oggi un Paese con grandi potenzialità
di sviluppo. Ahmed Alghanimi, presidente onorario di El Dawlia:
“La
Libia è entrata in una nuova fase: cominciamo già a godere di una certa tranquillità
e sicurezza. La Libia si sta accingendo a realizzare diversi progetti a livello economico,
scientifico e culturale. Quello che noi vogliamo e che ci auguriamo, come libici,
è che lo Stato italiano costruisca sinergie con le nostre forze, per ricostruire la
Libia”.
Ad essere protagoniste della ricostruzione in Libia sono anche
le imprese italiane, come sottolinea Arduino Paniccia, presidente di “Sme Task
Force Nord Est”, associazione in grado di riunire aziende per un fatturato complessivo
di oltre 4 miliardi di euro.
“Se c’è un futuro per le imprese italiane,
soprattutto quelle di media dimensione, sta proprio nell’internazionalizzazione, perché
oggi comunque le imprese non possono andare da sole, visto che i mercati sono sempre
più difficili. Non è solo un problema di sistema, è un problema di competenze ed è
un problema finanziario; le imprese da sole non vanno più da nessuna parte. Tra le
tante difficoltà della crisi, ci sono almeno alcuni vantaggi: quello di spingere l’impresa
ad aggregarsi e a fare un fronte unico. Questo è sicuramente uno dei risultati che
abbiamo ottenuto”.
Tra le prime iniziative dell’Associazione Progetto
Italia Libia c’è l'apertura, entro i primi sei mesi del 2013, di sedi operative a
Tripoli, a Bengasi e a Misurata con l'obiettivo di facilitare le attività imprenditoriali
italiane in Libia.