Nuove stragi in Siria, nonostante la tregua per la festa del Sacrificio
La tregua in Siria è ormai è fallita; ieri, secondo l’opposizione, una nuova strage
di donne e bambini è stata compiuta ad Idlib da aerei governativi. Il mediatore Onu-
Lega Araba Brahimi, fautore della tregua per la Festa musulmana del Sacrificio, in
settimana volerà a Mosca e Pechino per tentare nuove strade diplomatiche. Il servizio
è di Marina Calculli: Nonostante la
tregua sia “morta alla nascita”, secondo le parole di alcuni diplomatici ONU, Lakhdar
Brahimi non lascia il suo incarico di emissario internazionale con l’arduo compito
di risolvere il conflitto siriano. E d’altra parte nonostante questo sembri a tutti
irrisolvibile, Brahimi avrebbe “nuove idee” secondo gli stessi diplomatici del Palazzo
di Vetro. Certo i quattro giorni di cessate il fuoco, duramente negoziati per permettere
ai siriani di celebrare in pace la festa musulmana del sacrificio, sono stati un vero
fallimento: da venerdì circa 400 persone sono rimaste uccise, secondo l’Osservatorio
siriano per i diritti umani. Ancora ieri un raid aereo su Idlib ha provocato la morte
di almeno sedici persone, in maggioranza bambini e donne. E nella capitale la tensione
è in crescita nei sobborghi di Zamalka, Erbin e Harasta dove si sono arroccati i ribelli.
Nel quartiere di Berzè e in un’altra zona periferica due autobombe sono esplose. E
si continua a combattere anche a Maaret al-Nouman e ad Aleppo dove in campo tra le
forze di opposizione c’è anche il fronte al-Nousra che aveva rifiutato la tregua fin
dal principio