Convegno di Radio Vaticana su creazione musicale di bimbi e adolescenti nell’era digitale
I mezzi dell’era digitale capaci di catturare i suoni e di trasformarli possono essere
messi a servizio della creazione musicale di bambini e adolescenti. E’ la nuova frontiera
della didattica musicale dalle enormi potenzialità, indagate in un Convegno internazionale
appena concluso nella sede della nostra emittente. Presenti studiosi e insegnanti
da diversi Paesi del mondo, sotto la direzione scientifica di François Delalande,
che al microfono di Gabriella Ceraso racconta l’importanza della creazione
musicale nell’era digitale e i destinatari di questa “nuova via”:
R. - La creazione
sonora è qualcosa di molto naturale. Già il piccolo bebè inizia a produrre dei suoni.
Poi, si possono iniziare ad utilizzare dei mezzi un po’ più sofisticati, più ricchi
come i dispositivi numerici, i computer. Anche l’amplificazione e il tavolo del mixaggio
possono essere degli strumenti molto ricchi per permettere ai bambini - e più tardi
ai ragazzi - di inventare la loro musica.
D. - Quali sono le nuove opportunità
che questi mezzi offrono?
R. - Direi che sono meno costosi, sono strumenti
disponibili e che tutti hanno a casa. Ma la novità maggiore è che non c’è bisogno
di conoscere il solfeggio, perché è una musica fatta direttamente con i suoni senza
la scrittura.
D. - Quali sono invece i mezzi? Lei ha parlato di computer, e
poi?
R. - Adesso, il nuovo problema è quello di trovare dei software semplici
da utilizzare anche da parte di un bambino di cinque-sei anni, in modo che possa
comporre facilmente sul computer, che resta il mezzo più usato. Il computer può trasformare
il suono, filtrarlo, trasformare le frequenze… Tuttavia, esistono già dei mezzi più
semplici: anche in analogico si può catturare il suono con il microfono, modificarlo,
ad esempio aggiungendo l’eco, farlo viaggiare per la stanza… E’ questa già una forma
di elaborazione possibile anche con bambini delle elementari, per esempio..
D.
- È educativa?
R. - La creazione digitale può essere vista come un’attività
a sé, ma anche come una preparazione alla musica colta: è semplicemente un’altra via.