2012-10-28 11:44:22

Cambogia. Mons. Schmitthaeusler: “Un nuovo slancio missionario anima i giovani”


“I giovani cambogiani si rendono conto di essere apostoli e sono consapevoli che l’evangelizzazione non è una prerogativa riservata a sacerdoti e religiosi. E’ la speranza di Cristo in noi e che noi vogliamo dare al mondo”: lo afferma in una nota inviata all’agenzia Fides mons. Olivier Schmitthaeusler, vicario apostolico di Phnom Penh, fra i partecipanti al Sinodo. Parlando della “nuova evangelizzazione”, nel contesto cambogiano, mons. Schmitthaeusler sottolinea che “il Vangelo non si diffonde attraverso il proselitismo, ma per contagio”. La Cambogia – spiega il presule – ha vissuto nella sua storia recente, dopo la stagione dei Khmer rossi, una “situazione di prima evangelizzazione”. La cosa più importante, ricorda, è “toccare il cuore”. Infatti, “per i cambogiani, come per molti popoli asiatici, la parola cuore è ovunque nel linguaggio usato per esprimere i sentimenti. Questo è ciò che Gesù ha fatto: ha toccato il cuore”. Mons. Schmitthaeusler è convinto che bisogna “tornare all’esperienza delle prime comunità cristiane, che vivevano la semplicità del Vangelo”. E ricorda che, quando arrivò nella sua prima parrocchia, c’era solo un cristiano. Iniziando a leggere e condividere regolarmente il Vangelo con un piccolo gruppo, dopo dieci anni i fedeli battezzati sono divenuti 140 e continuano ad aumentare. Anche se i cristiani in Cambogia sono “un piccolo gregge” (circa il 2% della popolazione), sono comunque “molto dinamici e felici di essere nella Chiesa”. Nel Paese, ci sono oltre 50 fra Congregazioni e movimenti ecclesiali diversi, e questo, per il vicario, è un buon segno: “La Chiesa permette a tutti di esprimere il proprio carisma, nell'unità”. Ed è una ricchezza anche per l’evangelizzazione. (A.L.)







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