Il 28 ottobre di 1700 anni fa la battaglia di Ponte Milvio cambiava la storia cristiana
Il 28 ottobre di 1700 anni fa avveniva la battaglia di Ponte Milvio in cui si scontrarono
le truppe di Costantino e quelle di Massenzio. La vittoria di Costantino, che rimase
padrone assoluto dell’Impero romano in Occidente come in Oriente, segnò l'inizio di
una nuova era, segnata quasi subito dalla fine delle persecuzioni contro i cristiani.
Negli ultimi anni, si sono moltiplicati gli studi sulla figura di Costantino per fare
il punto tra storia e leggenda. Proprio in vista di questo anniversario, alcuni mesi
fa il Pontificio Comitato di Scienze Storiche ha promosso un importante Simposio intitolato
"Costantino il Grande alle radici dell’Europa". Fausta Speranza ha intervistato
il prof. padre Angelo Di Berardino, studioso collaboratore del Comitato:
R. – Costantino
ha cambiato la storia dell’Occidente, del Medio Oriente e successivamente. anche del
mondo slavo. Punto di partenza di tutto questo è stata la cosiddetta conversione,
la sua conversione, avvenuta intorno alla battaglia di Ponte Milvio, il 28 ottobre
del 312. Soprattutto nella Chiesa orientale, nel mondo orientale, si è venerata molto
la figura di San Costantino. La ricerca di questi ultimi anni ha visto questa conversione
di Costantino sotto prospettive nuove. Anzitutto, Costantino, subito dopo la battaglia
di Ponte Milvio, comincia a favorire i cristiani – ed è un fatto – con le leggi e
così via. Ma lui è ancora un pontefice della religione ufficiale pagana. Quindi, concilia
in qualche modo le sue simpatie, il suo appoggio alla religione cristiana, e nello
stesso tempo segue la stragrande maggioranza della popolazione, che è ancora pagana.
D.
– E ci sono invece altri avvenimenti, altri momenti particolarmente importanti nella
vita di Costantino?
R. – Si tratta di avvenimenti con conseguenze lente: la
vittoria su Licinio e, poi, altro momento fondante in qualche modo, è quando la città
di Bisanzio diventa la città di Costantinopoli, rifondata proprio con il nome di Costantino.
E ancora il Battesimo: ricevuto poco prima di morire. Non è stato battezzato, infatti,
quando è entrato a Roma, nel 313, o in quel periodo, come è scritto sull’obelisco
di Piazza San Giovanni. La scritta è legata alla leggenda, emersa in età posteriore
per salvare Costantino dall’eresia ariana. Cercavano di sostenere che era stato battezzato
in quel periodo da Papa Silvestro per evitargli l’eventuale accusa di implicazioni
con l’arianesimo. La verità è che è stato battezzato in punto di morte nella città
di Nicomedia.
D. – Parliamo anche della famosa "Donazione". E' ormai smentita...
R.
– Si è chiarito che la famosa "Donazione", che ha avuto una grande fioritura di leggende
attorno, non riguarda Costantino, ma è di secoli posteriore. Non ha quindi niente
a che vedere con lui. Costantino ha appoggiato la Chiesa, le ha dato benefici, ha
costruito basiliche, ma non ha fatto nessuna donazione.
D. – Qual è la verità
storica su Costantino, in particolare sulla sua conversione al cristianesimo?
R.
– Costantino veniva visto da alcuni come un santo, da altri veniva visto come qualcuno
che aveva usato la religione, in particolare il cristianesimo, come uno strumento
del regno e questo portava a vedere Costantino semplicemente come uno scaltro politico.
In realtà, in tema di conversione bisogna considerare la complessità della mente di
una persona, in cui noi non possiamo entrare, e quindi il senso della religione. Fra
l’altro, per loro il senso religioso era molto diverso dal nostro. Si è discusso quindi
sul fatto se Costantino si fosse convertito o non convertito. La prima domanda che
è stata posta è proprio questa: che s’intende per conversione? Certamente, Costantino
non ha smesso di essere imperatore per fare l’eremita, lui ha continuato a fare l’imperatore.
Lo storico non può penetrare nella coscienza di una persona e quindi la giudica dagli
atti. Costantino – da quanto emerge dagli atti – ha favorito la religione cristiana
cattolica e nel frattempo non ha favorito allo stesso modo la religione pagana tradizionale.
Questa è la verità che emerge. Qualcuno arriva a dire che abbiamo allora un Costantino
pagano e cristiano. In un certo modo, lui fa l’imperatore, quindi resta sacerdote
del culto pagano, anche se appoggia e parla a favore della religione cristiana.