Belgio: per il vescovo di Hasselt "inaccettabile" la chiusura dello statilimento Ford
a Genk
Immediata la reazione di “costernazione” del vescovo e di tutti i sacerdoti della
diocesi di Hasselt per la chiusura dello stabilimento della Ford a Genk in Belgio,
annunciata ieri dall'azienda. Operativa da 48 anni - riporta l'agenzia Sir - l’azienda
dovrebbe essere trasferita in Spagna entro il 2014: considerando l‘indotto, i posti
di lavoro a rischio sono oltre 10 mila. “Siamo costernati ed esprimiamo tutta la nostra
solidarietà ai lavoratori toccati dal provvedimento e alle loro famiglie”, scrivono
in un comunicato il vescovo di Hasselt (nella cui regione si trova la cittadina di
Genk), mons. Patrik Hoogmartens, e i sacerdoti della diocesi. “La logica economica
del massimo profitto - scrivono nel comunicato - non è la logica del Vangelo e non
coincide con la logica del pensiero sociale della Chiesa. Un’impresa è il frutto del
lavoro di numerose persone. La sua esistenza non è solo questione di management e
azionariato, ma di tutte le parti in causa. La rescissione unilaterale di un accordo
recentemente concluso sul piano sociale è inaccettabile ed estremamente offensivo
per tutti i lavoratori”. La diocesi lancia a questo punto un appello: “Ci appelliamo
ai dirigenti politici ed economici perché ridiano speranza e prospettiva alle vittime
dei licenziamenti”. Si invitano poi tutti i cristiani ad avere “attenzione e cura”
verso i lavoratori della Ford-Genk e della compagnia statunitense “Dow Chemical” a
Tessenderlo anch’essa in chiusura. (R.P.)