Sinodo. Testimonianza di un'uditrice di Aleppo: grati al Papa per la sua vicinanza
alla Siria
Mentre la missione in Siria dei rappresentanti della Santa Sede continua i suoi preparativi,
dal Sinodo arriva la testimonianza di un’uditrice proveniente da Aleppo: Gisèle
Muchati, responsabile regionale del Movimento “Famiglie Nuove”. Paolo Ondarza
l’ha intervistata:
R. – Sono grata
al Santo Padre di poter partecipare a questo Sinodo. E’ un’esperienza molto bella
della Chiesa. In questa tragedia che il mio Paese sta vivendo, ci sono tante famiglie
impegnate a portare il Vangelo vivo tra le persone, tra coloro che hanno perso il
lavoro o che hanno perso la casa… Ci sono tante possibilità di “fare nuova evangelizzazione”
da noi in Siria. Inoltre, desidero esprimere la mia gratitudine al Santo Padre per
l’invio della delegazione della Santa Sede in Siria: è una cosa speciale, perché questo
aiuterà il popolo siriano a sentire la vicinanza di tutto il popolo di Dio.
D.
– Parlavi dell’impegno delle famiglie nel testimoniare il Vangelo. Una sfida particolarmente
alta in questo momento di grave tensione nel Paese: com’è possibile portarla avanti,
visto quanto sta accadendo?
R. – Anzitutto, bisogna avere fede certa in Dio
amore: è Lui che porta avanti tutte le cose, anche in questi momenti difficili. Dobbiamo
andare avanti insieme, perché solo insieme con le altre famiglie, ce la faremo a superare
le difficoltà e ad aiutarci a livello pratico: a coloro che non hanno cibo, portiamo
cibo; a coloro che non hanno più una casa, li ospitiamo in casa. Queste cose pratiche
in questo momento sono le più importanti. Un esempio: qualche settimana fa, una famiglia
non aveva più latte per il proprio bambino da due giorni e una delle nostre famiglie
si è preoccupata di fornirglielo. Penso che anche attraverso queste cose pratiche
si possa portare il Vangelo e si possa vivere questa nuova evangelizzazione.
D.
- Giselle, questa è storia che forse non fa notizia, ma che porta invece in sé qualcosa
di molto buono: i semi del Vangelo che voi, attraverso Famiglie Nuove, state spargendo
in Siria?
R. – Sì, certo. Questa esperienza del Sinodo mi sprona a portare
ancora di più il Vangelo, a continuare a “seminare” questa vita e a prodigarmi per
la nuova evangelizzazione in questo Paese che soffre. Solo così possiamo andare avanti.
D.
– Le persone che hai lasciato ad Aleppo, quando hanno saputo che ti saresti recata
in Vaticano per il Sinodo, ti hanno affidato un messaggio da rendere presente ai padri
sinodali?
R. – Erano molto contente che io rappresentassi il mio Paese in questo
momento, ma sono stati ancor più contente quando hanno saputo di questa delegazione
del Santo Padre. Hanno sentito di essere amate, non dimenticate, perché loro soffrono
tanto.
D. – A nome del tuo Paese, della tua comunità cristiana, che cosa chiedi
alla Chiesa, che è qui rappresentata al Sinodo?
R. – Chiediamo preghiere, affinché
si arrivi alla pace nel nostro Paese e in tutto il Medio Oriente.