Riapre la cappella sistina di Santa Maria Maggiore, gioiello dell'arte tardo rinascimentale
Dopo oltre sette anni di restauri, ha riaperto al pubblico la cappella del Santissimo
Sacramento a Santa Maria Maggiore a Roma. Si tratta di una struttura risalente al
1587, voluta da Papa Sisto V come mausoleo per se stesso e per il suo predecessore
S. Pio V. I restauri - eseguiti dalla società “Captolium conservazione restuaro” con
la supervisione dei laboratori dei Musei Vaticani e patrocinati dai “Patrons of Arts”
della California - hanno riportato la struttura al suo splendore originario. Il servizio
di Michele Raviart:
La cappella
del Santissimo Sacramento a Santa Maria Maggiore è sia un mausoleo che un reliquario.
I 2.400 metri quadrati di stucchi, affreschi, dipinti su tela, intarsi in marmi colorati,
altorilievi e sculture marmoree che decorano questa “chiesa nella chiesa” fanno da
cornice alle tombe di due pontefici, il committente Sisto V, Papa dal 1585 e il 1590,
e il suo predecessore S.Pio V, che lo aveva creato cardinale e la cui politica di
difensore della fede era per lui un modello ai tempi della controriforma. La struttura,
alta 47 metri, fu progettata dall’architetto di fiducia del Pontefice, Domenico Fontana,
che abbatté tre cappelle preesistenti, con la funzione di custodire l’Oratorio del
Presepe dello sculture del duecento Arnolfo di Cambio, reliquia molto cara a Sisto
V. Il prof. Arnold Nesselrath dei Musei Vaticani, guida scientifica per i restauri:
“Sisto
V è uno dei grandi costruttori della città, alla fine del ’500. E’ il Papa che ha
lasciato la sua impronta sulla città con tutti gli obelischi, con i grandi viali.
Ricordiamo la strada che dall’abside di Santa Maria Maggiore arriva fino a piazza
del Popolo. La cappella sistina di Santa Maria Maggiore è la sua manifestazione personale.
La sua arte è un’arte da vedere nella tradizione. Naturalmente, siamo alla fine di
un periodo che inizia con Michelangelo, con Raffaello, con Bramante, sotto i Papi
Giulio II, Leone X, però Sisto V è anche visto come il grande successore di Sisto
IV, che ha costruito la Cappella Sistina in Vaticano”.
Gli affreschi della
cappella, eseguiti da Cesare Nebbia e Giovanni Guerra, celebrano il trionfo della
Vergine e l’Eucaristia, mentre sull’altare quattro angeli in bronzo, opera dello scultore
Sebastiano Torregiani, sorreggono il ciborio, che è il modello in scala della stessa
cappella. Cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete della basilica papale
di Santa Maria Maggiore.
“La cappella del Santissimo Sacramento è il luogo
principale nel quale troviamo la presenza del Signore. Anche tutti i motivi che si
trovano in questa cappella attorno all’altare maggiore parlano dell’Eucaristia. Dopo
questi anni di lavori, siamo contenti di poter restituire alla pietà dei fedeli, al
culto del Signore, questa cappella restaurata che veramente è un gioiello”. I restauri hanno riportato la cappella al suo stato originario, eliminando
i pesanti interventi che si sono seguiti nel corso dei secoli. Ancora il professor
Nesselrath:
"Pio IX, che venerava tanto Santa Maria Maggiore, voleva
essere sepolto qua e aveva lasciato dorature molto pesanti, che stonavano con l’arte
della fine del ’500, che è un’arte sostanzialmente di contenuto, un’arte iconografica,
un’arte che venera i Santi. La cappella ha tante opere - pittura, scultura, metallo
- ed è un grande insieme".