Giornata di bilanci per Barack Obama e Mitt Romney che si sono confrontati lunedì
nel terzo ed ultimo faccia a faccia per la leadership della Casa Bianca. Tutti i sondaggi
confermano quelli immediatamente successivi all’incontro incoronando vincitore l’attuale
presidente degli Stati Uniti. Il dibattito tuttavia non è risultato determinante dal
punto di vista dello spostamento complessivo delle opinioni e i giudizi. Elena
Molinari:
Non e’ stato un k.o. Ma nell’ultimo dibattito Mitt Romney
ha messo in luce piu’ similitudini che differenze di politica estera con la linea
di Barack Obama, e ha aperto così il fianco agli attacchi di un aggressivo e sarcastico
presidente. Romney ha assicurato di non voler mandare militari in Siria, ne’ mantenere
truppe in Afghanistan dopo il 2014. Ha abbassato i toni bellicosi riservati finora
per l’Iran e si e’ trovato d’accordo sull’uso dei droni telecomandati.
In
definitiva, stando agli osservatori, l’ex governatore e’ emerso competente e ragionevole.
Ma la vittoria del match e’ andata al presidente, che si aggiudica cosi’ due dibattiti
su tre – anche se il primo gli ha riservato una sconfitta tanto sonora da riverberare
ancora nei sondaggi.
Il vantaggio di cui Obama godeva su Romney in molti Stati
chiave e’ infatti evaporato. L’ampio margine con cui era certo di conquistare il voto
delle donne si e’ ridotto a meno del 5 per cento. A meno di due settimane dalle elezioni
Romney e’ dunque saldamente in sella, e il primo ad esserne sorpreso sembra Obama
che sperava di aver a questo punto gia’ chiuso i giochi per la sua rielezione.
La
partita passa ora a livello locale, Stato per Stato, citta’ per citta’, persino casa
per casa, con volontari, telefonate e volantini. Fino al 6 novembre.