Libano: fragile tregua a Tripoli. Ashton: positivi sforzi per stabilità, ma attenzione
a vuoto di potere
Nn Libano l’esercito è riuscito ad imporre una fragile tregua a Tripoli, nel nord
del Paese, dove per quattro giorni sunniti e alauiti si sono dati battaglia. Ieri
nel Paese è giunta anche il capo della diplomazia europea, Cathrin Ashton, che apprezzando
gli sforzi per la stabilità, ha messo in guardia da possibili vuoti di potere. Il
servizio è Salvatore Sabatino: Una tregua solo
sulla carta, quella imposta a Tripoli, e di fatto già violata ieri sera, con raffiche
di armi automatiche udite nei quartieri epicentro dei combattimenti dei giorni precedenti,
costati la vita, complessivamente, a 10 persone. La città portuale, insomma, si conferma
lo scenario di tensione più preoccupante del Paese dei Cedri; due fazioni, miliziani
sunniti da una parte e alauiti dall’altra, rispettivamente schierati con i ribelli
e con il regime nella vicina Siria. Due anime di un Paese diviso: preoccupato per
quanto potrebbe accadere, memore di un passato, nemmeno troppo lontano, ancora doloroso
per tutti. Ecco, perché i principali partiti politici si stanno impegnando per frenare
la crisi, dopo quel colpo di acceleratore che è stato l’attentato di venerdì scorso
a Beirut. Un sostegno concreto all’idea di unità è giunto ieri dall’alto rappresentante
per la politica Estera europea, Cathrine Ashton, che ha incontrando a Beirut le massime
autorità dello Stato ha sottolineato che Bruxelles accoglie con favore gli sforzi
fatti per mantenere la stabilità”, pur mettendo in guardia contro “un possibile vuoto
di potere”.