Kuwait: l'opposizione islamista blocca il Paese. In 100mila per le strade della capitale
Non si ferma l'ira dell'opposizione kuwaitiana contro il governo. Negli ultimi due
giorni il Paese è stato sconvolto dalla più numerosa manifestazione popolare della
sua storia. Fra lunedì e ieri, oltre 100mila persone si sono riversate nelle strade
della capitale per protestare contro il governo che ha risposto schierando polizia
ed esercito. Membri dell'opposizione accusano il ministero degli interni di aver utilizzato
truppe straniere per attaccare i manifestanti e provocare gli scontri. Il bilancio
parziale è di 100 feriti fra i manifestanti e 11 poliziotti contusi. Oggi l'opposizione
ha annunciato manifestazioni a oltranza finché il governo non darà il via alle riforme
per trasformare il Paese in una vera democrazia. Governato dall'emiro Sabah al-Sabah
- riferisce l'agenzia AsiaNews - il Kuwait è la più antica monarchia costituzionale
del Golfo. La dinastia degli Sbah è di fatto al potere dalla fine de '700. Il sistema
di governo è parlamentare. Per consuetudine l'erede al trono è anche il Primo ministro,
ma il parlamento può decidere di rimuoverlo. La crisi attuale è iniziata lo scorso
marzo dopo la vittoria degli islamisti alle elezioni, segnando un risultato storico
per il Paese da sempre vicino alle posizioni degli Stati occidentali. Per timore degli
estremisti l'emiro ha giudicato incostituzionale l'attuale legge elettorale. Egli
ha annullato il voto di marzo, proponendo nuove elezioni per il prossimo 1° dicembre.
In questi mesi però il parlamento e il Consiglio dei ministri vicino alla casa reale
hanno tentato in tutti i modi di modificare l'attuale legge elettorale, garantendo
all'opposizioni una serie di riforme democratiche. La vaghezza del governo ha portato
alla creazione di una vasta opposizione alla Casa reale che ha raccolto Fratelli musulmani,
nazionalisti e partiti democratici riformisti, che insieme hanno deciso di boicottare
le elezioni di dicembre e deciso di chiamare tutta la popolazione a manifestare. Il
clima di contestazione si è scaldato dopo l'arresto di tre deputati dell'opposizione
accusati di minare la pubblica sicurezza dell'emirato. (R.P.)