2012-10-24 08:13:03

I cattolici di Terra Santa chiedono di fermare il muro di separazione nella valle di Cremisan


Con un comunicato diffuso ieri, ripreso dall'agenzia Sir, l’Assemblea dei capi delle Chiese cattoliche di Terra Santa (Aocts), condanna il progetto relativo ad un muro di separazione israeliano nella valle di Cremisan. Tale progetto prevede la confisca di terra che penalizzerà il villaggio di Al Walaja, così come la vita di 58 famiglie cristiane di Beit Jala, il cui sostentamento dipende principalmente da questa terra. Un muro che spingerà ancora più cristiani ad emigrare. Inoltre, le due congregazioni locali salesiane che vi abitano, saranno limitate nel loro lavoro missionario verso la comunità locale, che separata dalla valle di Cremisan, perderà una delle sue ultime grandi aree agricole e ricreative, così come alcune fonti di acqua fondamentali per gli agricoltori della regione. Problemi, secondo l’Aocts, anche “per i 450 bambini che seguono le lezioni presso l’istituto delle suore salesiane, costretti, d’ora in poi, a frequentare una scuola simile ad una prigione, circondata da recinzioni e posti di blocco militari”. L’Aocts, forte della sentenza del 9 luglio 2004 della Corte internazionale di Giustizia che ha stabilito illegale il muro di separazione, ha chiesto, quindi, alla Société Saint-Yves di presentare una denuncia contro le autorità militari. Nel comunicato, infine, i leader delle Chiese cattoliche “negano categoricamente l‘esistenza di un accordo esplicito o implicito tra il Vaticano, la Chiesa locale e le autorità israeliane per la costruzione di questo muro illegale e chiedono con fermezza ad Israele di astenersi dal suo piano di separare la valle di Cremisan da Betlemme”. (R.P.)







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