Uruguay: cresce il supporto popolare alla Commissione “Per la Vita e per l’Acqua”
di Tacuarembó
Per impedire la realizzazione dei progetti megaminerari a Tacuarembó, la locale Commissione
"Per la Vita e per l'Acqua" ha raccolto 1.500 firme durante la Fiera "Expo Ganadera"
che si svolge nella capitale del dipartimento di Tacuarembó. La nota inviata dalla
Conferenza episcopale dell'Uruguay all'agenzia Fides informa che la settimana scorsa
era partita la campagna per raccogliere le firme al fine di evitare lo sfruttamento
delle miniere a cielo aperto: "E' un diritto dei cittadini pronunciarsi su questo
problema, chiedere ai legislatori di proteggere l'ambiente, e questo è ciò che stiamo
promuovendo" ha spiegato un membro della Commissione. Il vescovo della diocesi di
Tacuarembó, mons. Julio Bonino Bonino, ha manifestato il suo appoggio all'iniziativa,
al fine di dare ai cittadini la possibilità di esprimersi sulla proposta di "trasformare
l'Uruguay in un Paese minerario". Il vescovo ha osservato che nella Commissione non
ci sono tecnici né politici, e i suoi membri sono persone che vogliono preservare
l'immenso patrimonio naturale locale perché l’Uruguay diventi un paese “produttore
di alimenti”. Mons. Bonino, continua la nota, ricorda che il Celam (Consiglio Episcopale
Latino Americano) ha esortato i vescovi a chiedere allo Stato “di realizzare processi
di consultazione per facilitare la partecipazione delle persone interessate da progetti
minerari nelle decisioni circa la possibile attuazione di tali progetti”. “Spinto
da queste motivazioni – afferma il vescovo di Tacuarembó - ho deciso di prendere posizione
ed entrare a far parte di questa Commissione denominata ‘Tacuarembó per la Vita e
per l'Acqua’.” (R.P.)