Palermo. Folla ai funerali di Carmela Petrucci, la giovane morta in difesa della sorella
“C’è tanta commozione dentro di noi e attorno a noi. Con il cuore gonfio di dolore
attraversiamo un momento di prova appesantito da tanti perché. Dentro di noi troviamo
anche rabbia e orrore, ma riconosciamo che ciò non risolve il vuoto che continuiamo
a vivere. La rabbia è sempre una sconfitta e questa mattina non possiamo essere perdenti”.
Sono le parole del cardinale di Palermo Paolo Romeo che nella gremita parrocchia Sant’Ernesto
ha presieduto i funerali di Carmela Petrucci, la studentessa di 17 anni uccisa venerdì
scorso nell’androne di casa nel tentativo di difendere dai fendenti di Samuele Caruso,
la sorella maggiore Lucia, rimasta ferita da oltre venti coltellate. Un epilogo di
sangue per una, alla luce dei fatti, incauta conoscenza, quella tra la giovane Lucia
e il 23.enne disoccupato Samuele: iniziata in un social network e proseguita con un
flirt, interrotto per volontà della ragazza. “La relazione con l’altro è qualcosa
di serio e sacro – ha aggiunto Romeo – Quando lo penso esclusivamente per me, ossia
quando confondo l’amore con il possess, allora corro il rischio di rimanere deluso,
di percepire la sua diversità e la sua libertà come un rifiuto. Cari giovani! Tenete
bene aperti gli occhi!”. La chiesa di via Campolo era gremita di parenti, amici, compagni
di scuola della ragazza, studenti di altri istituti e semplici cittadini che, circa
in un migliaio, hanno riempito la piazza davanti alla parrocchia e le vie limitrofe
per stringersi intorno alla famiglia di Carmela, una adolescente dal volto pulito,
riservata, discreta, che studiava con profitto al Liceo classico e sognava di diventare
medico. Una vita spezzata che ha gettato nella tragedia una famiglia per bene e nello
choc tutti i palermitani. “La nostra fede – ha proseguito l’arcivescovo di Palermo
– si fa preghiera anche per Samuele, perché anche per lui si apra il cammino del pentimento.
Le vittime di questa tragedia non sono solo Carmela e Lucia, sono state colpite le
nostre famiglie, le nostre relazioni, la comunità scolastica del liceo Umberto I,
l’intera nostra Palermo, l’intera società”. Intanto, ieri il gip Maria Pino ha convalidato
il fermo di Caruso riconoscendo le aggravanti di omicidio volontario premeditato per
futili e abietti motivi. Nell’ordinanza di custodia cautelare, si legge: “E' pericoloso,
lucido e merita il carcere”. Il magistrato usa inoltre espressioni come “lucida e
perdurante determinazione a commettere reati” e sottolinea la ferocia del killer che
ha colpito l’ex ragazza anche mentre era a terra: circostanza che, secondo il gip,
conferma “la volontà omicida”. In silenzio, senza alcun cenno di pentimento, l’omicida
ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre venerdì, dopo l’arresto,
aveva ammesso di essere l’autore del delitto di Carmela e del grave ferimento di Lucia.
Resta da capire se qualcuno abbia aiutato il giovane reo confesso dopo il delitto.
Lucia intanto, ricoverata all’ospedale Cervello, nonostante i cento punti di sutura
sembra migliorare, è lucida e parla, ma non sa ancora che Carmela è morta. “E’ indispensabile
che non lo sappia dai media", ha sottolineato il primario Giuseppe Termine del nosocomio.
"Aspettiamo, prima di trasferirla nel reparto di chirurgia, che gli psicologi le diranno
cosa è accaduto”. “Spero che nessun padre debba più piangere la morte della figlia
uccisa da una mano vile. Chiediamo che la violenza sulle donne sia punita e repressa
senza sconti di pene. L’immenso dolore che ci ha colpiti non troverà mai fine, questo
dolore segnerà tutta la nostra vita”. E’ quanto si legge in una lettera del padre
di Carmela Petrucci, Serafino, al termine dei funerali. I genitori, in lacrime all’altare,
non se la sono sentita di parlare e hanno affidato le loro parole a un parente. Il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, conferirà a Carmela Petrucci, una
medaglia al valor civile “per il suo coraggio e la sua dignità”. (Da Palermo, Alessandra
Zaffiro)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVI no. 297