Mali: sì della popolazione all’intervento militare internazionale per liberare il
nord
“La maggioranza della popolazione è favorevole alla prospettata azione militare internazionale
per riconquistare il nord del Mali” dice all’agenzia Fides don Edmond Dembele, segretario
della Conferenza episcopale del Mali, da Bamako. Dopo la riunione internazionale del
19 ottobre si profila infatti un intervento militare dei Paesi della Cedeao per aiutare
l’esercito maliano a riconquistare il nord del Paese dai gruppi islamisti che da mesi
lo controllano. Alla riunione hanno partecipato rappresentanti dell’Onu, dell’Unione
Africana, dell’Unione Europea e della Cedeao (Comunità Economica degli Stati dell’Africa
Occidentale) oltre che del Mali e di Paesi limitrofi come l’Algeria. “Coloro che vivono
al nord e subiscono le angherie dei gruppi islamisti sono infastiditi dalle esitazioni
del potere che risiede a Bamako ed auspicano un intervento celere per recuperare la
loro libertà. Ma anche al sud la popolazione soffre per la crisi del nord. È tutto
il Paese che soffre e che vuole una rapida liberazione del settentrione dai gruppi
islamisti” dice don Dembele. I militari golpisti che a marzo avevano preso il potere,
salvo poi cederlo a istituzioni civili dette di “transizione”, all’inizio si opponevano
alla presenza in Mali di soldati stranieri. Ma dopo la riunione del 19 ottobre “all’interno
dell’esercito non sono emerse posizioni manifestamente contrarie all’intervento militare
internazionale” riferisce don Dembele. “Solo un gruppo di partiti che sostengono i
militari golpisti ha raggruppato qualche centinaio di persone per manifestare contro
l’intervento militare della Cedeao. La maggior parte della popolazione è però favorevole
al ricorso delle armi e all’intervento esterno per mettere fine a questa crisi che
dura da troppo tempo” conclude don Dembele. (R.P.)