I 150 anni dell'Unione Apostolica del Clero. Intervista con mons. Botia
Formare sacerdoti santi, che possano compiere al meglio la loro missione nella Chiesa.
È semplice e formidabile insieme l’obiettivo che da 150 anni persegue l’Unione Apostolica
del Clero (Uac). Lunedì, a Roma, l’anniversario è stato celebrato nel corso di un’Assemblea
internazionale sul tema “L’Uac a servizio della Chiesa oggi”. Mons. Julio
DanielBotia, presidente internazionale dell’Unione Apostolica del Clero,
ne illustra struttura e impegni, alla luce della nuova evangelizzazione. L’intervista
è di padre Joseph Ballong, della redazione Francese Africa della nostra emittente:
R.
- Es una organización muy querida, muy apreciada de la Iglesia… E’ un’organizzazione
molto bella e molto apprezzata dalla Chiesa, che desidera contribuire alla santificazione
e al buon ministero di tutti i ministri ordinati. E’ presente in molte parti del mondo,
in molte nazioni, ed è organizzata in piccoli gruppi, in piccole fraternità nelle
diocesi, e ci consente di aiutare i fratelli sacerdoti.
D. - Durante questo
Sinodo, molti Padri sinodali hanno parlato dei sacerdoti e dei consacrati come di
persone indispensabili per la nuova evangelizzazione. In questo movimento di rinnovamento
spirituale ed ecclesiale – partendo proprio dalla nuova evangelizzazione – che ruolo
pensa di giocare l’Unione Apostolica del Clero?
R. - Nosotros pensamos que
es muy importante la Unión Apostólica del Clero… Noi retiniamo che l’Unione Apostolica
del Clero sia molto importante, proprio perché aiuta specificatamente i suoi membri
–sacerdoti, vescovi, diaconi – a rinnovarsi, ad attuare una conversione pastorale.
Questo rinnovamento che stiamo mettendo in atto, ci permetterà di essere pastori migliori,
di stabilire una maggiore e più profonda unione con i nostra fratelli laici e quindi
di lavorare meglio e più fruttuosamente nelle parrocchie e a livello diocesano. Inoltre
– proprio perché specificatamente indirizzati al clero diocesano – cerchiamo di rafforzare
il presbiterio diocesano, vivendo in famiglie diocesane e cercando di realizzare nuovi
servizi che ci permettano quindi di portare il nostro contributo. E’ la nuova evangelizzazione
stessa che richiede nuovi attitudini e cuori nuovi, che richiede azioni nuove e un
processo nuovo partendo dalle radici, un rinnovamento che sia forte e profondo nel
clero. L’Unione Apostolica del Clero ha esperienze profonde in questo contesto e si
propone quindi, mettendole a disposizione, di portare il proprio aiuto in questo campo.
E’ quindi molto importante che sia presente in tutte le diocesi.
D. - In occasione
dei 150 anni dell’Unione Apostolica del Clero, avete tenuto un’Assemblea internazionale.
Quali saranno i temi principali di questa Assemblea in rapporto alle sfide del mondo
contemporaneo?
R. - Nosotros tenemos dos reflexiones: una sobre la fraternidad
sacerdotal… Noi affronteremo specificatamente due riflessioni. La prima relativa
alla fraternità sacerdotale: abbiamo un progetto che vogliamo sviluppare dedicato
al rinnovamento spirituale e integrale di tutto il clero. Una seconda riflessione
viene, invece, dalla Congregazione del Clero e sarà dedicata agli orientamenti che
la Chiesa universale ci indica per la nostra vita e per lo svolgimento del nostro
servizio, laddove siamo presenti.