Ricerca scientifica: ulivi del Getsemani immuni da virus e batteri, hanno stesso Dna
Gli otto ulivi del Getsemani hanno lo stesso codice genetico e sono stati straordinariamente
protetti, nei secoli, da virus e batteri: è uno dei sorprendenti risultati emersi
in una ricerca scientifica, promossa dalla Custodia di Terra Santa, presentata ieri
nella Sala Marconi della nostra emittente. I tronchi degli ulivi, è stato inoltre
rivelato, hanno circa 900 anni ma si può ipotizzare che le radici abbiano un’età molto
più antica. Il servizio di Alessandro Gisotti:
L’Orto degli
Ulivi è da secoli meta dei pellegrini che si recano a Gerusalemme. Uno dei luoghi
più cari alla devozione cristiana che si lega in modo inscindibile alla Passione di
Gesù. Per conoscere lo stato di salute degli 8 ulivi secolari del Getsemani, la Custodia
di Terra Santa ha incoraggiato uno studio sulle piante che ha portato ad alcuni risultati
sorprendenti. Ecco alcuni dei dati più significativi spiegati dal prof. Antonio
Cimato, coordinatore della ricerca scientifica:
R. - Tutte le otto piante
sono uguali, geneticamente simili, ma soprattutto la radice è simile alle piante.
Quindi vuol dire che sono piante messe dall’uomo, non sono piante spontanee, che nel
tempo si sono sviluppate. Questo vuol dire anche che gli ulivi, essendo simili, sono
“fratelli” tra loro.
D. – Si può dire scientificamente che sono le piante testimoni
della passione di Cristo?
R. – La datazione del tronco (su tre piante ndr)
che noi abbiamo oggi di fronte risale al XII secolo, quindi sono piante del 1150,
1160. Tuttavia non si può non ipotizzare che la parte bassa della pianta, dove c’è
la radice possa essere più vecchia. Noi troviamo i tronchi oggi che sono di quell’epoca,
ma la parte bassa può essere anche antecedente.
D. - Il fatto che non siano
stati intaccati da batteri, virus, questo colpisce…
R. - Questo è un “miracolo”,
non c’è stato neanche attacco di mosca. La mosca è il parassita più incredibile dell’ulivo,
colpisce i frutti e i frutti cascano per terra. Le piante del Getsemani non hanno
virus. Noi oggi non possiamo portare una pianta di ulivo dalla Toscana al Marocco
perché se ha il virus infetta il Marocco. Le otto piante del Getsemani non hanno virus,
non c’è nessun virus in queste piante, non ci sono batteri pericolosi che possono
creare disformità nelle piante o la morte delle piante. Non ci sono parassiti nel
suolo e l’inquinamento non esiste!
Il prof. Giovanni Gianfrate, coordinatore
del progetto, ha dunque sottolineato che primo obiettivo della ricerca è quello di
conoscere meglio le piante del Getsemani per custodirle e averne cura nel miglior
modo possibile. Sul valore di questo luogo per i pellegrini e il suo significato per
tutti i cristiani, ecco la riflessione del Custode di Terra Santa, padre Pierbattista
Pizzaballa:
R. – Ci ricorda la tradizione della Chiesa in quel luogo e
ci dice anche dell’attaccamento della Chiesa, della testimonianza vivente di questi
esseri viventi - perché gli ulivi sono esseri viventi - riguardo la passione di Gesù.
D.
– La passione dei cristiani in Terra Santa: in qualche modo questo luogo rappresenta
ancora oggi la passione…
R. – Sì, è il simbolo molto evidente, tangibile, della
vita dei cristiani di Terra Santa, oggi come anche nei secoli passati. Questi ulivi
sono stati tagliati diverse volte, sono stati rovinati in tantissimi modi e sono il
simbolo della vita dei cristiani che è stata dominata e oggetto di persecuzioni …
Tutto questo diventa un po’ il simbolo della nostra vita in Terra Santa ma anche il
simbolo del coraggio, della forza e della voglia di vivere.
D. – Negli ultimi
tempi, purtroppo, c’è stato un moltiplicarsi di atti di vandalismo in alcuni luoghi
santi. Una sua parola anche su questo…
R. – Purtroppo non siamo nuovi a queste
manifestazioni, forse adesso abbiamo deciso di reagire in maniera forte. Dobbiamo
dire che queste manifestazioni non dicono la verità, tutta la verità, perché le relazioni
non sono sempre così negative, però devono essere stigmatizzate, isolate, questo è
importante. E dobbiamo andare avanti, non dobbiamo spaventarci!