2012-10-18 09:00:38

Myanmar: l'arcivescovo di Yangon ha aperto l'Anno della Fede


Mons. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, ha presieduto presso la Cattedrale di Santa Maria, la solenne Eucaristia che ha aperto l’Anno della Fede nell’arcidiocesi di Yangon. In riferimento al 50° anniversario del Concilio Vaticano II, il presule ha ricordato la forza delle sfide che quell’evento ha posto alle strutture ed ai fedeli. Alla solenne celebrazione hanno preso parte sacerdoti diocesani e religiosi, consacrati e fedeli laici di tutte e 39 le parrocchie dell’arcidiocesi, per un totale di circa 1000 persone. L’evento è stato segnato anche da alcuni gesti come l’innalzamento di una bandiera fuori la cattedrale e l’accensione di un cero. All’omelia mons. Bo ha ricordato il 50° anniversario del Concilio Ecumenico Vaticano II. “Il Vaticano II è stato il Concilio più significativo e importante dei secoli XX e XXI della vita della Chiesa”. Ricordando le parole del beato Papa Giovanni XXIII ha detto: “La Madre Chiesa si rallegra perché Dio Padre ha gettato il suo sguardo su di noi, siamo stati unti da Dio Spirito e inviati da Dio Figlio” e ha incoraggiato i sacerdoti, i religiosi e i fedeli a lavorare sempre più per il dialogo, l’apertura, la riconciliazione e l'unità. “Il messaggio centrale del Vaticano II – ha proseguito l’arcivescovo – riguarda un ‘Cambio di atteggiamento’. Molti di coloro che lo conoscono, non l’hanno ancora attuato pienamente; molti ancora non l’hanno studiato e molti fanno finta di non conoscerlo, perché le sfide che il Concilio ha posto di fronte a noi sono piuttosto scomode per le strutture e le persone”. Mons. Maung Bo ha anche spiegato l’itinerario disposto da Benedetto XVI per l’Anno della Fede: studiare in dettaglio il Credo degli Apostoli e il Catechismo della Chiesa Cattolica; intensificare la testimonianza della carità; studiare la storia della propria fede e, in particolare, vedere come la santità e il peccato co-esistano. E ha detto ai presenti “studiate la vostra fede, condividete la vostra fede, testimoniate la vostra fede!”. In conclusione, ha esortato i sacerdoti e i religiosi “a dare attenzione alle persone, al perché dicono alcune cose, piuttosto che a quello che dicono”. Nell’Anno della Fede, i parroci sono invitati a dare la priorità al catechismo, ai fedeli nelle loro parrocchie. (A.T.)







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