Solidarietà dei vescovi europei per atti di odio religioso in Russia
Solidarietà e preoccupazione sono stati espressi dai vescovi europei al Patriarcato
di Mosca per la serie di atti vandalici e aggressioni che hanno preso di mira le chiese
ortodosse russe nell’ultimo anno. In una lettera inviata ieri al Metropolita Hilarion,
presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, la
presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee), ha espresso la
sua “profonda preoccupazione per le numerose e crescenti manifestazioni di discriminazione
contro i cristiani in diversi Paesi, e sul diffondersi del sentimento anti cristiano
e contro la Chiesa, soprattutto nella Federazione Russa nel corso degli ultimi mesi”.
In effetti - riferisce l'agenzia Sir - si sono intensificati quest’anno gli atti vandalici
compiuti ai danni di chiese e simboli sacri nella Federazione Russa: dalla distruzione
di croci alla vicenda del gruppo punk femminista Pussy Riot, che a fine febbraio si
erano esibite nella Cattedrale di Cristo Salvatore chiedendo alla Vergine Maria di
liberare il Paese dal terzo mandato presidenziale di Vladimir Putin. L’ultimo atto
di vandalismo si è compiuto in Svizzera, a Ginevra dove nella notte tra domenica 14
e lunedì 15 ottobre, la facciata della cattedrale dell’Esaltazione della Santa Croce
della diocesi dell’Europa occidentale della Chiesa russa fuori frontiera, è stata
imbrattata con la vernice rossa. Costruita 150 fa, è la prima volta che la Chiesa
subisce una simile aggressione. Nella lettera al metropolita Hilarion, i vescovi europei
parlano di “crescenti manifestazioni di odio nei confronti della Cristianità nella
Federazione Russa”. Ed aggiungono: “La presidenza del Ccee rifiuta la tendenza a considerare
come espressioni di libertà artistica e di espressione, atti di istigazione o strumentalizzazione
della religione a scopo di provocazione per compromettere la pace religiosa o per
incitare all’odio contro la presenza religiosa nella vita pubblica”. (R.P.)