2012-10-16 08:52:02

Usa: la voce dei vescovi sul tema della libertà religiosa e della riforma sanitaria


Un nuovo deciso intervento sul tema della libertà è giunto dai vescovi degli Stati Uniti, a seguito del recente dibattito televisivo tra i due i candidati alla vicepresidenza del Paese, il democratico Joe Biden e il repubblicano Paul Ryan. Tra le varie questioni di interesse nazionale e internazionale i due esponenti politici, hanno affrontato anche quella relativa alla riforma sanitaria, con particolare riferimento alle nuove direttive in campo assicurativo. Queste, ribadiscono i presuli in una nota ripresa da “L’Osservatore Romano” , sono lesive della libertà delle istituzioni e delle organizzazioni cattoliche, in quanto impongono a tutti i datori di lavoro (con poche e limitate eccezioni per quanto concerne gli istituti religiosi) di offrire ai propri dipendenti piani assicurativi privati che includano anche la sterilizzazione, la contraccezione e la distribuzione di farmaci abortivi. In risposta a un’affermazione emersa durante il dibattito tra i due candidati, secondo la quale le direttive non costringerebbero le istituzioni cattoliche o di altre religioni, tra cui gli ospedali, alla copertura dei contraccettivi, si puntualizza ancora una volta che l’impianto della legge favorisce in realtà la diffusione delle pratiche abortive. Le direttive — ricordano infatti i vescovi — contengono eccezioni per alcuni “datori di lavoro religiosi” che non si estendono agli ospedali cattolici o alle strutture caritative che offrono i loro servizi a tutte le persone a prescindere dal loro credo. La nota ripropone inoltre il problema dell’eventuale copertura economica dei piani assicurativi da parte di altri soggetti. Il Governo, per venire incontro alle esigenze delle comunità religiose, ha avanzato una proposta che solleverebbe le istituzioni e le organizzazioni cattoliche o di altre fedi dall’onere economico per i servizi che contrastano con il loro credo, che sarebbe messo a carico “di amministrazioni o agenzie indipendenti”. Secondo i vescovi tale proposta non risolve il problema. Di qui la rinnovata richiesta di rivedere le norme in questione. (L.Z.)







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