2012-10-16 12:41:50

Tanzania: arresti e impegno al dialogo dopo l'assalto alle chiese


Più di 120 persone sono state arrestate a Dar es Salaam in relazione a disordini che erano culminati venerdì in assalti a tre chiese della principale città della Tanzania: la notizia, diffusa dalla polizia, è confermata all'agenzia Misna da responsabili della Conferenza episcopale. I disordini si erano verificati a Mbagala, un quartiere tra i più poveri di Dar es Salaam, abitato in maggioranza da musulmani. Centinaia di persone avevano preso d’assalto una chiesa anglicana, una luterana e una evangelica dopo che una lite tra ragazzi era sfociata in un atto ingiurioso nei confronti di una copia del Corano. Solo l’intervento della polizia, riferiscono le fonti dell'agenzia Misna, avevano impedito ai giovani di raggiungere la chiesa cattolica dell’area. Secondo padre Vic Missiaen, il segretario della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale, i disordini sono il frutto della “propaganda di gruppi estremisti in un quartiere dove la povertà alimenta tensioni sociali”. A Mbagala sarebbero attivi elementi legati a Uamsho (Risveglio, in lingua swahili), un gruppo islamico radicale forte soprattutto nell’isola di Zanzibar. “La grande maggioranza dei musulmani non condivide queste posizioni estremiste – sottolinea padre Missiaen – ma la presenza di questi gruppi costituisce un rischio”. A confermare gli orientamenti predominanti a Dar es Salaam è stato Sheikh Alhadi Musa, massima autorità islamica della città e presidente del Comitato interreligioso locale. Sheikh Musa ha sottolineato che l’oltraggio al Corano “non riflette in alcun modo la posizione della comunità cristiana”, annunciando l’invio a Mbangala di un gruppo di giovani incaricati di far comprendere a tutti l’importanza del dialogo tra le religioni. (R.P.)







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