Israele: la Knesset vota lo scioglimento anticipato. Alle urne il 22 gennaio
La Knesset ha votato lo scioglimento anticipato e nuove elezioni per il rinnovo del
Parlamento israeliano, che si terranno il prossimo 22 gennaio e segneranno l'inizio
della 19ma legislatura. Il voto unanime dei 120 deputati che compongono l'unica Camera
è arrivato nella serata di lunedì alla terza lettura, al termine di un dibattito fiume
durato oltre otto ore. Nei giorni scorsi - riferisce l'agenzia AsiaNews - il premier
israeliano Benjamin Netanyahu si è rivolto ai deputati, anticipando la volontà di
tornare alle urne. "In meno di 100 giorni il popolo di Israele - ha sottolineato il
Primo Ministro - deciderà chi dovrà condurlo, al cospetto delle più gravi sfide in
materia di sicurezza che dovrà affrontare dal momento della nascita dello Stato".
E, ha aggiunto il premier, accusato di "catastrofismo e allarmismo" dall'opposizione,
sarà chiamato a risolvere "la più dura crisi economica che il mondo abbia conosciuto
negli ultimi 80 anni". L'attuale governo di destra, guidato dal partito Likud vicino
al premier e con 27 seggi in Parlamento, è in carica dal 2009; nell'ultimo triennio
ha dovuto affrontare diverse questioni tuttora irrisolte, fra cui il processo di pace
con i palestinesi e il conflitto (finora verbale) con Teheran in merito sulla "minaccia
nucleare iraniana". Nelle ultime settimane la coalizione al potere è però scivolata
su una materia di natura economica, il bilancio annuale. L'esecutivo non ha infatti
saputo approvare il budget - che prevedeva tagli alle spese e minori fondi per il
welfare - a causa dell'ostruzionismo dei partiti religiosi minori, contrari all'abbattimento
degli stanziamenti di sussidi pubblici e di un freno ai sussidi governativi. Analisti
ed esperti di politica israeliana attendono di capire se l'ex Primo Ministro Ehud
Olmert deciderà o meno di candidarsi alle prossime elezioni. Sarebbe proprio l'ex
sindaco di Gerusalemme e leader di Kadima il principale rivale di Netanyahu alla guida
del Paese, ma il nodo sulla sua possibile partecipazione non è stato ancora sciolto
anche se - al momento - non appare in grado di vincere la competizione con l'attuale
premier, in testa alle preferenze dei cittadini. (R.P.)