Il governo siriano apre al cessate il fuoco, ma non sia unilaterale
Il governo siriano è pronto ad esaminare la proposta di un cessate il fuoco fatta
dall'inviato dell'Onu e della Lega Araba, Lakdar Brahimi, e da attuare durante la
festività musulmana dell'Eid al Adha a fine ottobre. Lo ha reso noto ieri il portavoce
del ministero degli Esteri siriano Jihad Madqdis alla France Presse. No, però, ad
un’iniziativa unilaterale di Damasco. Anche il premier turco Erdogan, al suo ritorno
dall'Azrebaigian, dove ha incontrato il presidente iraniano Ahmadinejad, ha fatto
sapere in una nota che Turchia e Iran sono d’accordo nel promuovere una tregua in
Siria a partire dal 25 ottobre a sostegno della stessa iniziativa di Brahimi. Intanto
sul terreno si contano altri 78 morti, fra cui 7 bambini, secondo l’Osservatorio siriano
per i diritti umani mentre continuano i combattimenti. L'aviazione lealista ha lanciato
dall'alba di ieri una nuova ondata di raid su Maaret al-Numan, la strategica località
nella provincia di Idlib da cui è possibile controllare l'autostrada che collega Damasco
e Aleppo. La città, caduta nelle mani dei ribelli una settimana fa, è stata bombardata
a tappeto ma gli insorti hanno resistito, rispondendo al fuoco con i cannoni anti-aerei.
Intanto il governo di Damasco ha convocato elezioni suppletive per il primo dicembre
per 5 seggi di cui 2 vacanti per defezioni. Ultimo aggiornamento: 17 ottobre