Pakistan: Malala Yousafzai è in Inghilterra per essere curata. Cristiani in preghiera
Malala Yousafzai, la 14enne attivista pakistana vittima nei giorni scorsi di un attentato
talebano, e' arrivata ieri nel Regno Unito dove ricevera' cure specialistiche presso
il Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, un ospedale dove vengono ricoverati anche
i soldati britannici feriti in Afghanistan. La giovane infatti, necessita di cure
"prolungate" per poter guarire. Dopo un intervento di urgenza per limitare i danni
inferti dal proiettile alla testa, al termine del quale i sanitari avevano giudicato
"stabili" le sue condizioni, era stata ricoverata in un ospedale militare di Rawalpindi
dove la situazione si è fatta però sempre più "critica". Da qui la decisione di mandarla
in Europa, grazie anche al contributo economico del governo degli Emirati Arabi Uniti.
Intanto tutto il Paese - e l'intera comunità internazionale - pregano per lei, per
una sua pronta e completa guarigione. Il 9 ottobre scorso Malala Yousafzai - vincitrice
di un premio nazionale giovanile per il suo impegno sociale a favore dell'educazione
femminile - è rimasta vittima di un attentato talebano nella Swat Valley, area montagnosa
della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, al confine con l'Afghanistan roccaforte degli
estremisti islamici contrari all'istruzione delle donne. La ragazza è stata colpita
mentre si trovava a bordo dello scuolabus che l'avrebbe accompagnata a casa, dopo
aver concluso le lezioni del mattino. Finora gli inquirenti hanno disposto il provvedimento
di custodia cautelare in carcere a carico di quattro persone, ritenute responsabili
a vario titolo dell'attentato. In tutto sarebbero state fermate quasi 100 individui,
la maggior parte dei quali rilasciati dietro il versamento di una cauzione. Intanto
tutto il Pakistan si è raccolto a sostegno della ragazza, la cui vita resta ancora
in pericolo, pregando per una sua completa guarigione. Attivisti per i diritti umani,
membri della società civile e organizzazioni pro diritti umani fra cui Life for All
e Masihi Foundation hanno condannato l'attacco, definendola un "simbolo di resistenza"
contro la follia degli estremisti nonostante la giovane età. Anche la comunità cattolica
locale si è mobilitata, promuovendo fiaccolate - alla cattedrale di Lahore - e veglie
di preghiera in diverse zone del Paese. Interpellato dall'agenzia AsiaNews il vescovo
di Islamabad mons. Rufin Anthony ha sottolineato che "colpire una bambina è l'atto
più vile e codardo" che si possa compiere ed è segno di "profonda debolezza e paura"
per una ragazzina di 14 anni. Il prelato ha tenuto una speciale veglia di preghiera
per una giovane "coraggiosa" ed è "davvero una beffa" che l'attacco contro di lei
sia giunto nella settimana in cui si celebrava la Giornata internazionale delle ragazze
bambine. La giovane era diventata famosa nel 2009 all'età di 11 anni, per aver tenuto
un blog sul sito in lingua locale della Bbc in cui denunciava gli attacchi dei fondamentalisti
islamici pakistani contro le ragazze e gli istituti scolastici femminili, per impedire
loro di studiare ed emanciparsi. All'interno del suo diario virtuale, Malala testimoniava
la crudeltà dei talebani e le violenze attraverso cui mantengono il potere, terrorizzando
le popolazioni locali. La frontiera nord-occidentale è considerata una roccaforte
dei talebani, tanto che in alcune aree vigono la Shariah e le Corti islamiche, chiamate
a giudicare controversie, oltre che comportamenti e regole di morale. Sono centinaia
le scuole - anche cristiane - chiuse nella sola Swat Valley, mettendo in pericolo
l'istruzione di decine di migliaia di studentesse e il lavoro di circa 8mila insegnanti
donne. (R.P.)