Francia: no della Federazione protestante ai matrimoni gay
Dopo le prese di posizione dei vescovi cattolici e dell’assemblea dei vescovi ortodossi,
sono scesi in campo anche i protestanti di Francia per dire no al progetto di legge
annunciato dal governo francese sulla possibilità di aprire alle coppie omosessuali
il matrimonio e l’adozione. In un lungo e dettagliato comunicato, la Federazione delle
Chiese protestanti di Francia afferma che “l’attuale progetto del 'matrimonio per
tutti’, apporta una confusione nella simbologia sociale e non favorisce la strutturazione
della famiglia”. Per i protestanti, il no al progetto di legge non è “questione di
morale ma antropologica e simbolica”. “La questione - si legge nel comunicato - è
fondamentalmente sociale e collettiva. Rivela il modo con cui una società si percepisce
e si costruisce e rivela i simboli sui quali lei delinea il campo della sua identità”.
Ecco perché “bisogna dire chiaramente che le distinzioni operate tra omosessualità
ed eterosessualità, non sono il riflesso di un moralismo desueto, ma rivelano una
esigenza profonda del corpo sociale. E ciò domanda di essere strutturato, simbolicamente
e realmente, attraverso la presentazione e l’accettazione di una differenza originale
e fondamentale che attraversa profondamente le persone e il loro modo di essere”.
No dunque anche dei protestanti alla tendenza insita nel progetto di legge di “considerare
come indifferenti tutte le diverse forme di sessualità. Il matrimonio - si legge nel
comunicato ripreso dall'agenzia Sir - non è la festa dell’amore, la messa in scena
dei sentimenti. È una organizzazione sociale che contribuisce a strutturare le relazioni
sulla base della differenza tra le generazioni, tra i sessi, tra sposati e non sposati”.
Questo è il motivo per cui la Federazione dei protestanti di Francia “incoraggiando
i suoi membri all’accoglienza rispettosa delle persone omosessuali” e “senza mettere
in dubbio la responsabilità giuridica dei poteri pubblici”, dice no al progetto di
legge. La Federazione inoltre esprime “la sua più viva preoccupazione”, se oltre al
progetto “matrimoni per tutti” si portasse avanti anche “una riforma sul diritto della
filiazione” senza che questo cambiamento non sia preceduto “da un vasto dibattito
pubblico analogo a quello che ha preceduto l’adozione delle leggi di bioetica dal
Parlamento”. Dunque i protestanti avallano la stessa proposta che aveva fatto tempo
fa la Conferenza episcopale francese, sulla necessità di avviare un vasto dibattito
nazionale prima di prendere qualsiasi decisione legislativa”. (R.P.)