Raid israeliani a Gaza: uccisi 3 palestinesi. Elezioni israeliane anticipate al 22
gennaio
Alta tensione nella Striscia di Gaza dopo i raid israeliani in cui sono rimasti uccisi
tre militanti palestinesi, tra cui il capo della cellula salafita del Consiglio dell'Ashura
dei Mujaheddin, responsabili di molti attacchi con i razzi verso Israele. Lo Stato
ebraico ha elevato lo stato di allerta nelle località vicine all'enclave palestinese
per timore di rappresaglie. Sabato è stato ucciso il 43enne palestinese con cittadinanza
giordana Hisham al-Saedni, capo della cellula salafita. Un missile israeliano ha centrato
la moto su cui viaggiava nei pressi di Jabaliya, nel nord della Striscia, insieme
a un altro militante di 42 anni, anche lui ucciso. Un dodicenne che si trovava nei
pressi è rimasto ferito. Ieri un altro attacco israeliano a Khan Younis, nel sud
della Striscia, ha colpito due militanti del Fronte popolare di liberazione della
Palestina che si apprestavano a lanciare razzi verso Israele. Uno dei due militanti,
un 23enne, è morto e l'altro è rimasto ferito in modo grave. In previsione di possibili
lanci di razzi e missili palestinesi, gli abitanti delle aree vicine alla frontiera
con Gaza devono restare vicino a rifugi o a zone protette. Secondo Israele, al-Saedni
stava progettando un grande attentato in collaborazione con miliziani qaedisti attivi
nel Sinai egiziano. Al-Saadni era stato detenuto oltre un anno in un carcere di Hamas
a Gaza. Il nuovo raid è stato ordinato in risposta al lancio di un razzo piovuto in
un campus disabitato nella regione di Eshkol, nel sud di Israele. Intanto, i ministri
israeliani hanno accolto la proposta del premier Netanyahu di anticipare le elezioni
previste nell'ottobre 2013 al prossimo 22 gennaio. La Knesset dovrà però confermare
la data.