Anno della fede in Tagikistan: “anno di grazia” per la piccola comunità cattolica
E’ un “anno di grazia” quello che vivrà la piccola comunità cattolica in Tagikistan.
Nell’Anno della Fede”, indetto da Papa Benedetto XVI, la comunità farà “memoria delle
origini”, celebrando il 25.mo anniversario dell’istituzione della “missio sui iuris”,
eretta nel 1997 da Papa Giovanni Paolo II. La Chiesa cattolica – riferisce all’agenzia
Fides padre Carlos Avila, dell’Istituto del Verbo Incarnato - è in Tagikistan da
circa 40 anni ma dal 1974 ha iniziato a svilupparsi da quando i cattolici hanno costruito
la prima chiesa nella città di Dushanbe. “I primi fedeli cattolici, per lo più di
nazionalità tedesca, arrivarono da Russia, Ucraina e Lituania durante le deportazioni
del periodo dell'Unione Sovietica. Sono stati i pionieri che hanno portato il seme
della fede in questa terra”. “La comunità cattolica – continua padre Carlos Avila
– divenne una delle più numerose dell'Unione Sovietica. Dalla tragica guerra civile
del 1992-1993, iniziò però un esodo dei fedeli, non solo cattolici, che decisero di
lasciare il paese per le difficoltà interne”. “Oggi – conclude il missionario – la
Chiesa cattolica, nonostante i tempi difficili passati, è rinata e vive una vita nuova,
con coraggio, fede e speranza”. I cristiani delle diverse confessioni (in tutto 150
mila persone) potrebbero andare incontro a nuove difficoltà per le nuove restrizioni
alla libertà religiosa imposte nel 2011 e per la nuova “legge sulla responsabilità
genitoriale”, che vieta qualsiasi forma di educazione religiosa ai bambini. (A.L.)