Repubblica Dominicana: alto il numero di bambini non censiti che perdono ogni diritto
di base
Migliaia di minorenni della Repubblica di Santo Domingo non hanno accesso allo studio
e ad altri servizi di base semplicemente perché non risultano registrati nel censimento,
in quanto immigrati o perché i genitori hanno difficoltà a registrarli. La casa di
accoglienza per bambine "Doña Chucha", finanziata con gli aiuti della ong spagnola
"Mensajeros de la Paz", ospita 90 bambine che vengono seguite negli studi. Secondo
un rapporto dell’Unicef, oltre il 55% della popolazione tra 0 e 12 anni e il 49% di
quella in età compresa tra 13 e 18 anni rientra nella fascia della povertà. La mancanza
di un registro per le nascite, che implica il diritto di ogni persona ad avere un
nome e una nazionalità, riguarda il 22% dei minori di 5 anni e il 6,1% di quelli tra
10 e 14 anni. Molti dei piccoli che arrivano al centro sono immigrati fuggiti dal
terremoto di Haiti, o creoli della Repubblica di Santo Domingo che non sono stati
censiti dai genitori perchè analfabeti, o semplicemente disinteressati, o per difficoltà
amministrative o economiche incontrate mentre cercavano di eseguire la procedura legale.
Nel Paese, la legge stabilisce che i genitori o un tutore debbano registrare il neonato
entro 60 giorni dalla nascita, superati i quali si può sempre ricorrere alle “dichiarazioni
tardive”, procedura più complessa che richiede ulteriori requisiti e spese che le
famiglie con risorse precarie non possono permettersi.(L.F.)