2012-10-13 08:15:23

Attesa negli Usa per il prossimo confronto Obama-Romney, martedì


Negli Stati Uniti si attende il prossimo dibattito elettorale tra il presidente Obama e il candidato repubblicano Romney, previsto per martedì. Un appuntamento che segue l’ultimo confronto televisivo tra i due vice Biden e Ryan. Benedetta Capelli, ha intervistato Tiziano Bonazzi, docente di Storia americana presso l'Università di Bologna: RealAudioMP3
R. – Biden è noto per avere una personalità estremamente forte e per essere capace di esprimere anche in modo molto duro le sue opinioni. Che queste sue caratteristiche siano state usate per un cambio di strategia è molto probabile, perché la precedente strategia di Obama nel primo dibattito, quella di voler sembrare presidenziale, cioè distaccato, evidentemente non ha funzionato. Quindi si è pensato di passare a una strategia più aggressiva di cui Biden poteva essere senza dubbio la migliore incarnazione.

D. – Che bilancio si può fare invece della prestazione televisiva di Ryan?

R. – Ryan è uscito sicuramente molto bene, perché a confronto con una vecchia volpe della politica quasi di 30 anni più anziano di lui, come Biden, ha dimostrato di sapere mantenere molto bene i suoi punti. Ryan sicuramente è un po’ il futuro del partito repubblicano o almeno dell’ala più conservatrice del partito repubblicano. E’ un uomo di grande intelligenza, di notevole finezza intellettuale e psicologicamente capace di esprimere con grande chiarezza le sue posizioni. A mio parere ne è uscito molto bene.

D. – Politica estera, crisi economica, sanità, sono stati tanti gli argomenti di discussione, ma su quale tema si è giocata di più la partita e chi è stato più convincente?

R. – A me è sembrata importante la partita sulla politica estera americana in cui i due chiaramente hanno mostrato atteggiamenti estremamente diversi. Ryan ha attaccato la politica di Obama come una politica inconcludente, lo ha attaccato per avere addirittura abbandonato Israele. Quindi è stato estremamente duro ed estremamente chiaro. Estremamente duro ed estremamente chiaro è stato anche Biden in materia, nella sua difesa della politica… Ma la cosa interessante è che tutti e due poi sono arrivati a dire cose simili cioè che entro il 2014 bisogna lasciare le questioni della sicurezza in Afghanistan agli afghani, che probabilmente l’Iran è più lontano dalla bomba atomica di quanto non si creda… Sugli altri punti si sapevano le cose che i due avrebbero detto, soprattutto per quanto riguarda il problema del Medicare, cioè dell’assistenza sanitaria; sono visioni estremamente diverse… Mi sembra che entrambi abbiano fatto soprattutto riferimento alla propria base più che cercare di convincere gli indecisi.

D. - Martedì secondo confronto elettorale tra Obama e Romney: cosa cambierà secondo lei nella strategia dei due candidati presidenti?
R. – Sinceramente io non lo so. Penso che Obama cercherà di essere estremamente più propositivo di quanto non sia stato. Anche se penso che sia per ragioni caratteriali sia perché lui è il presidente e non giungerà ad avere l’aggressività che John Biden ha avuto. Di conseguenza può darsi che ci troveremo di fronte ad un Obama molto più sicuro di sé, molto più propositivo, ma non estremamente aggressivo. Non so quale possa essere la contromossa di Romney, di fronte a questo preferisco non esprimermi.







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