Gli studenti nelle piazze contro i tagli all'istruzione
Gli studenti italiani sono scesi nelle piazze di 90 città italiane per protestare
contro i tagli del governo Monti all’istruzione. La mobilitazione è stata promossa
anche dalla Cgil, che tornerà a manifestare il 20 ottobre per il lavoro. Servizio
di Giampiero Guadagni
Molta
partecipazione e nessun incidente - salvo un blitz a Roma contro la sede dell’Unione
europea - nei cortei degli studenti che denunciano la svendita della scuola pubblica
e dell’università. I ragazzi hanno portato in piazza le carote, perché, dicono, in
questi anni l’istruzione ha visto solo il bastone dei governi. A sostenere la protesta
la Cgil, che sottolinea: la mobilitazione non si ferma oggi. Anche perché, viene affermato,
la legge di stabilità peggiora le cose, prevedendo l'aumento di sei ore, a titolo
gratuito, dell'orario di lavoro settimanale degli insegnanti della scuola secondaria
di primo e secondo grado. Per il sindacato di categoria tutto questo si traduce in
una perdita di 25 mila cattedre. Mentre in termini economici, la scuola subisce un
taglio di oltre un miliardo di euro.
E a proposito di occupazione, il leader
della Cgil, Susanna Camusso, ha presentato la manifestazione nazionale 'Il lavoro
prima di tutto!', organizzata dalla confederazione di Corso d'Italia per sabato 20
ottobre a Roma, in piazza San Giovanni. Il lavoro sta morendo di tagli e tasse, denuncia
la Camusso, per la quale siamo di fronte ad una economia di guerra e negli ultimi
tre anni c'è stato il più grande licenziamento di massa.