Turchia. Assassinio di mons. Padovese: rinviata l’ennesima udienza
È durata appena cinque minuti la nuova udienza del processo contro Murat Altun, unico
imputato per l'assassinio di mons. Luigi Padovese, tenutasi oggi a Iskenderun. Fonti
locali dell'agenzia AsiaNews riferiscono che la difesa ha chiesto che vengano ascoltati
un altro testimone e le registrazioni di alcune telefonate. Così, per l'ennesima volta,
la corte ha rinviato la seduta, aggiornandola al prossimo 28 ottobre. Mons. Luigi
Padovese, cappuccino e vicario episcopale dell'Anatolia, è stato accoltellato e poi
decapitato dal suo autista, Murat Altun, il 3 giugno 2012. Il giovane, arrestato dalla
polizia, aveva 26 anni. In modo analogo a quanto accaduto nel caso dell'assassinio
di padre Andrea Santoro (ucciso a Trabzon nel 2006), i legali di Altun hanno subito
tentato di sostenere la linea dell'infermità mentale, procurandosi da alcuni dottori
certificati che ne accertavano l'incapacità di intendere e di volere. Tuttavia, nel
giugno 2011 una commissione di medici di Istanbul ha stabilito la sua sanità mentale,
facendo così partire il processo. La durata irrisoria delle sedute e il regolare rinvio
sembrano le cifre caratteristiche di questo caso. Tenutasi il 5 ottobre 2011, la prima
udienza è durata 20 minuti. Dopo aver letto i capi d'accusa, il procuratore aveva
chiesto ad Altun: "Vuoi dire qualcosa?". L'imputato ha risposto di non sentirsi bene
e di aver bisogno di un medico. Lo stesso è accaduto con le successive sedute, durate
tutte tra i quattro e i cinque minuti. (R.P.)