2012-10-11 11:56:09

Francia: cattolici ed ortodossi contro la legalizzazione dei matrimoni gay


Al di là della sua dimensione teologica, la questione della forma e della natura del matrimonio è eminentemente “sociale” e si riferisce al concetto di coppia, di famiglia, di filiazione, al diritto all’adozione, all’educazione dei figli, alla nozione di alterità e di regime matrimoniale. E per la Chiesa ortodossa - riporta L'Osservatore Romano - “l’ontologia del matrimonio si fonda sulla complementarietà uomo-donna. Dopo la Chiesa cattolica, anche l’Assemblea dei vescovi ortodossi di Francia (Aeof) è intervenuta per commentare l’intenzione del Governo di apportare modifiche fondamentali in materia di matrimonio civile. In un comunicato diffuso nei giorni scorsi e citato dall’Osservarore Romano, l’Aeof ricorda che il matrimonio è un’istituzione plurisecolare che struttura società, famiglia e relazioni interpersonali. In una prospettiva ortodossa e cristiana, si tratta di “una comunione fondata dal Creatore (Genesi, 1-2), benedetta dal Cristo (Giovanni, 2) e il cui fine è partecipare con Dio alla sua opera creatrice (la ‘procreazione’) approfondendo l’unione d’amore e di servizio reciproco fra un uomo e una donna, la vocazione e il destino dei quali è diventare “una sola carne” nel mondo e per l’eternità”. Poiché il Pacs (Patto civile di solidarietà) prevede già l’unione civile fra persone dello stesso sesso, la nozione tradizionale e fondamentale di matrimonio, con la sua propria terminologia, “deve essere preservata — si legge nella nota — al fine di marcare una distinzione chiara e netta fra unione civili e vocazione delle coppie eterosessuali”. I vescovi ortodossi di Francia annunciano poi la prossima pubblicazione di una specifica dichiarazione sui fondamenti del concetto cristiano ortodosso di matrimonio. Il progetto di legge per l’allargamento del matrimonio civile alle coppie omosessuali contempla anche il diritto all’adozione, anche se esclude l’equivalente della “presunzione di paternità”, che esiste oggi in seno alle coppie sposate, l’allargamento dell’accesso alla procreazione medicalmente assistita e la legalizzazione della “maternità surrogata”. Sulla questione i vescovi francesi sono intervenuti il 27 settembre con una nota del Consiglio “Famiglia e Società” della Conferenza episcopale che spiega le ragioni dell’opposizione della Chiesa al provvedimento. Il principale compito del potere politico — sottolinea in particolare il testo — è difendere i diritti e le libertà individuali ma soprattutto il bene comune e “il bene comune non è la somma degli interessi individuali", bensì il bene dell’intera comunità. (L.Z.)







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