Filippine. Vescovo di Basilan: sì all'accordo con il Milf, ma rispetto per i cristiani
Mons. Martin Jumoad, vescovo di Basilan sostiene la creazione della nuova entità autonoma
di Mindanao. Essa è frutto dello storico accordo fra governo filippino e i ribelli
islamici del Moro Islamic Liberation Front su futuri dialoghi di pace, annunciato
lunedì al termine dei colloqui sulla questione di Mindanao a Kuala Lumpur (Malaysia).
"Accolgo questa decisione - afferma il prelato - perché è un primo passo verso la
pace. In questi anni la popolazione ha sofferto molto e ogni piccolo passo è un segno
di speranza". La sede della diocesi di Basilan si trova nella città di Isabela, dove
i cristiani sono circa il 50%. Insieme a Cotabato essa è una delle città con una consistente
presenza cristiana che entrerà a far parte della nuova regione autonoma musulmana
di Bangsamoro. Isabela e Cotabato, sono state teatro di numerosi attentati da parte
degli estremisti islamici. Il più grave è avvenuto il 5 luglio 2009 ed è costato 5
morti. Fonti dell'agenzia AsiaNews, anonime per motivi di sicurezza, raccontano che
in questi anni molte famiglie cristiane hanno abbandonato le loro case per trasferirsi
in aree più sicure e il trend rischia di aumentare con la nascita della entità autonoma
musulmana, dove secondo gli accordi fra governo e ribelli sarà possibile applicare
la sharia, ma solo per i musulmani. L'ingresso delle due città nella regione di Bangsamoro
avverrà però solo dopo un referendum popolare che si terrà nel 2013. Mons. Jumoad
sottolinea che "dobbiamo essere vigili allo stesso tempo per guidare la popolazione
nella comprensione di questo accordo, cercando di avere chiari i rischi e le opportunità
nel votare 'si' o 'no' al referendum". Il prelato spera che ci sia rispetto per le
religioni e le minoranze a Bangsamoro. (R.P.)