2012-10-09 14:22:24

Rapporto Fao-Ifad-Pam: meno affamati in Asia, in aumento in Africa. Troppi sprechi alimentari


Calano gli affamati nel mondo, secondo il Rapporto 2012 sullo stato dell’insicurezza alimentare, presentato ieri a Roma, elaborato dalla Fao, (Organizzazione dell’Onu per l’Agricoltura e l’Alimentazione), insieme all’Ifad (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo) e al Pam (Programma Alimentare Mondiale). Servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

870 milioni i malnutriti cronici nel 2012, 132 milioni in meno rispetto a 20 anni fa, dal 18,6 % della popolazione si è passati al 12,5. Un buon risultato che non cancella la sofferenza di quanti, una persona su 8, soffrono la fame. Tra questi massima parte 852 milioni vivono nei Paesi in via di sviluppo, gli altri 16 milioni nei Paesi sviluppati, dove sono però in aumento, rispetto ai 13 milioni del 2006. A patire maggiormente sono gli africani, dove gli affamati sono pure cresciuti da 175 milioni a 239 milioni, 20 milioni in più negli ultimi quattro anni, in coincidenza con la crisi economica globale. Migliora invece di molto la situazione in Asia, dove si registra un calo del 30%, da 739 milioni a 563 milioni. Passi avanti anche in America Latina da 65 milioni a 49 milioni, dal 14% al 8% sul totale della popolazione. Ma ci sono nel mondo ancora 2 milioni e mezzo di bimbi che muoiono di fame ogni anno e 100 milioni sotto i 5 anni sono sottopeso, compromettendo il loro sano sviluppo psicofisico. Tutto ciò è inaccettabile denunciano Fao, Ifad e Pam “in un mondo di opportunità tecnologiche ed economiche senza precedenti”, appellandosi per garantire a tutti il diritto fondamentale al cibo. L’obiettivo del Millennio di dimezzare il numero di affamati entro il 2015 è ancora possibile!

Un altro rapporto è stato presentato oggi da Save the children sugli sprechi alimentari. Federico Piana ha intervistato Filippo Ungaro, direttore della comunicazione dell’organizzazione umanitaria in Italia:RealAudioMP3

R. - E’ un rapporto sul paradosso sostanzialmente della scarsità nell’abbondanza: parliamo, appunto, degli sprechi alimentari. Ci sono 200 milioni circa di bambini sotto i cinque anni nel mondo che soffrono di malnutrizione e la malnutrizione causa un terzo del totale delle morti infantili. La cosa grave – e noi la abbiamo voluta mettere in luce – e inaccettabile è che il cibo in realtà c’è e si produce abbastanza per tutti, ma un terzo della produzione mondiale di cibo viene assolutamente sprecata!

D. – Si muore di sprechi, possiamo dire cosi?

R. – Assolutamente si! Faccio un piccolo paragone: in Italia si sprecano 17 milioni di tonnellate di cibo, pari ad 11 miliardi di euro e questo equivale allo 0,7 per cento del prodotto interno lordo.

D. – Come si può evitare, secondo voi, questo spreco?

R. – Nei Paesi in via di sviluppo gli sprechi sono concentrati nel momento della raccolta e sono dovuti ad emergenze, crisi e catastrofi naturali, che provocano poi crisi alimentari e ovviamente a tecniche di raccolta o di semina. Nei Paesi sviluppati si concentrano, invece, sul consumo. Nei Paesi industrializzati si consumano circa 100 chili di cibo all’anno per persona; nei Paesi in via di sviluppo sono circa 10 chili all’anno a persona e quindi un decimo di quanto sprechiamo noi procapite.







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