Perù: appello della Chiesa al dialogo nella provincia di Cajamarca
La chiesa peruviana manifesta la sua preoccupazione per l’annuncio dell’avvio, lunedì,
di nuove proteste nella provincia di Cajamarca, contro la prosecuzione del progetto
di esplorazione di una miniera che minaccia le risorse idriche della regione. L’arcivescovo
di Trujillo, mons. Miguel Cabrejos Vidarte, in un comunicato emesso a Roma dove sta
partecipando al Sinodo dei Vescovi, ha esortato le parti coinvolte ad evitare l’uso
della violenza verbale o fisica ricordando che in passato tale atteggiamento ha portato
a forti scontri finiti in azioni repressive e perdite di vite umane. Il comunicato,
firmato anche da padre Gastón Garatea, uno dei mediatori nel dialogo, chiama il governo
regionale a riflettere sullo sviluppo della regione ricordando che lo Stato ha l’obbligo
di mettere a disposizione i mezzi per risolvere i problemi del Paese in un clima di
rispetto e di dialogo. Da più di due anni, il progetto di esplorazione di nuovi giacimenti
d’oro, conosciuto come Minas Conga, è contestato dalle popolazioni della regione che
vedono le loro risorse acquifere minacciate dall’inquinamento. I manifestanti hanno
fermato i lavori in varie occasioni per chiedere al governo la chiusura del progetto
e il rispetto della legge di protezione ambientale che vige sulle quattro lacune naturali
ubicate nell’Alto Perù, al nord del Paese. Questo è l’ennesimo comunicato di mons.
Cabrejos che ha insistito sulla necessità di una riflessione profonda sul modello
di sviluppo che si vuole nella regione, tenendo conto della qualità della vita e dell’impatto
ambientale del progetto, invitando l’industria mineraria a prendere coscienza delle
proprie responsabilità nei confronti della popolazione, e lo Stato a ricordare, al
di là di far rispettare la legge, il suo ruolo di supervisore del lavoro delle Compagnie,
favorendo il benessere della gente. I dirigenti che contestano il progetto Congas
hanno annunciato ieri l’inizio di nuove proteste fino a ottenere la sospensione definitiva
dei lavori. D’altra parte, il portavoce del Collettivo Cajamarca, che appoggia l’esplorazione
aurifera, ha dichiarato che la protesta fallirà perche sostenuta da una minoranza
radicale. Yanacocha, in funzione dal 1993, è la miniera d’oro più grande dell’America
Latina e contribuisce a rendere il Perù il sesto produttore d’oro al mondo. Secondo
le denunce dei residenti, lo Stato non esercita alcun controllo sulla miniera e le
sue attività, mentre l’inquinamento è in aumento, cosi come il disagio sociale. Infatti
non è stato fatto nessun investimento sociale per compensare i danni prodotti e Cajamarca
rimane una delle zone più povere del Perù. (A cura di Alina Tufani)