Hong Kong: il governo mette fine all'"educazione patriottica" nelle scuole
Il capo del governo del Territorio ha annunciato che le linee guida per l'introduzione
della controversa "educazione patriottica" nelle scuole di Hong Kong "saranno messe
da parte. Spero in questo modo di ricostruire la fiducia reciproca nella nostra società".
Dominic Y. Yung, direttore dell'Ufficio delle comunicazioni sociali della diocesi,
sottolinea ad AsiaNews: "Si tratta di una vittoria della società civile: la fine dell'educazione
patriottica a Hong Kong dimostra la coesione della popolazione e la sua volontà di
non cedere ai soprusi". La Chiesa cattolica - riferisce l'agenzia AsiaNews - guida
sin dal 2002 una battaglia serrata contro la riforma del sistema scolastico imposta
da Pechino all'ex colonia britannica. La riforma prevede una nuova e complicata direzione
per ogni istituto, che deve essere formata da personale eletto in maniera da favorire
i dirigenti pro-Cina. All'interno del testo era prevista anche l'introduzione delle
classi di "educazione patriottica", una materia costruita per magnificare i successi
del regime di Pechino senza accennare alle gravi violazioni dei diritti umani e civili
compiuti dalle autorità. Secondo il cardinale Zen, che ha guidato la battaglia contro
l'interferenza dell'esecutivo nelle scuole, la cosiddetta educazione patriottica è
un "lavaggio del cervello" degli studenti. Anche se il capo dell'esecutivo Leung Chun-ying
ha sottolineato che la questione "non è ancora accantonata del tutto", il dr. Yung
dice ad AsiaNews: "Questa deve essere la conclusione della questione. Io non credo
che il governo deciderà di portarla avanti: sia da parte loro che da parte della Chiesa,
non credo che ci saranno altre azioni". Il fattore da mettere in luce è però un altro:
"Abbiamo ottenuto una vittoria sociale, non politica. La mobilitazione dei giovani
contro le nuovi classi è stata impressionante e molto efficace, soprattutto da parte
da parte degli studenti liceali. È un grande passo in avanti per tutti noi, per la
consapevolezza della nostra comunità". (R.P.)