Haiti. Segnali di ripresa nell’emergenza post terremoto: riaperte le scuole
Sono trascorsi quasi tre anni dal violento terremoto che ad Haiti ha distrutto il
90% delle scuole e il 60% degli ospedali, uccidendo migliaia di persone, lasciandone
ferite oltre 350 mila e provocando più di un milione di bambini orfani. La metà della
popolazione dell’isola vive con meno di un dollaro al giorno, 500 mila persone sono
senza casa, il 90% dei bambini hanno malattie provocate dall’acqua inquinata, l’epidemia
di colera non accenna a fermarsi, e anche la crisi economica internazionale ha raggiunto
il Paese già duramente provato. Tuttavia la popolazione non si è mai arresa e continua
a lottare per una vita migliore. Di recente oltre 3 milioni di bambini sono tornati
alle loro scuole, più di 20 mila negli istituti salesiani presenti sull’isola, tra
questi oltre 10 mila ricevono anche un pasto al giorno presso l’Opera delle Piccole
Scuole di padre Bohnen. In una nota dell’Ans pervenuta all’agenzia Fides si legge
che i missionari salesiani vivono ad Haiti da più di 75 anni, lavorando con i bambini
più vulnerabili, le donne, i malati. Secondo i dati della Banca Mondiale, diversi
interventi sembrano testimoniare la voglia di rinascita del Paese. Ad esempio, la
rimozione di 11 milioni di metri cubi di detriti ha reso di nuovo possibile la circolazione
per le strade; un milione di persone hanno lasciato i campi per gli sfollati, 600
mila persone avranno presto accesso all’elettricità. Inoltre la Procura delle Missioni
Salesiane di Madrid ha lanciato un appello alla solidarietà, promuovendo la campagna
“75 anni ad Haiti”, che invita la comunità internazionale a continuare a lavorare
e a sostenere i missionari perché l’isola non sia dimenticata. (R.P.)