Anno della Fede. Pellegrinaggio a Roma delle Canossiane. Intervista con Madre Pagiato
All’Angelus di questa mattina erano presenti anche gli ex allievi e le ex allieve
delle Figlie della Carità canossiane della Provincia Italia, a Roma per il Pellegrinaggio
nazionale della fede. “Verso una fede adulta sui passi dei testimoni”: questo lo slogan
dell’incontro, che ha preceduto la partecipazione all’Angelus e che ha voluto richiamare
ad un impegno di vita che rispecchi i valori del cristianesimo, come spiega al microfono
di Tiziana Campisi, madre Marilena Pagiato, superiora della Provincia
Italia delle figlie della carità canossiane:
R. – L’idea
di questo pellegrinaggio è collegata all’esperienza che da tre anni stiamo facendo,
vivendo il Convegno nazionale degli ex-allievi ed ex-allieve che hanno frequentato
le nostre scuole in Italia. Itinerante – siamo al terzo anno – ci spostiamo nelle
diverse regioni dove siamo presenti come comunità canossiane e quest’anno abbiamo
desiderato che questo convegno diventasse il pellegrinaggio della fede. E quindi,
non poteva non essere celebrato a Roma. Il Papa ci invita a uscire dal deserto per
metterci in cammino verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio,
verso colui che ci dona la pienezza della vita.
D. – Che cosa volete dire ai
vostri ex-allievi e alle vostre ex-allieve, con questa iniziativa?
R. – Vorremmo
dire loro che essere credenti, essere uniti a Cristo è un’esperienza che coinvolge
l’esistenza. Abbiamo fatte un po’ nostre le parole del Papa: “Che la fede diventi
compagna di vita, che permette di percepire con uno sguardo sempre nuovo le meraviglie
che Dio compie in loro”. Quindi, che possano riscoprire che l’essere cristiani è vivere
in pienezza l’esistenza. Non è essere staccatidalla vita, ma è un vivere con
amore là dove il Signore li chiama a vivere.
D. – L’Anno della Fede: la vostra
proposta è stata quella di un pellegrinaggio della fede...
R. – Sì, qui iniziamo
un percorso con questa idea di fondo: vivere la propria professione, il proprio essere
marito o moglie, religiosa o prete o persona ancora in ricerca… Vivere la fede in
Cristo come quella forza invasiva che coinvolge tutta l’esistenza. Essere di Cristo
è un’esperienza gioiosa della vita, che non vuol dire non pensare anche al momento
delle difficoltà, ma significa dire essere di Cristo, essere cristiani, persone realizzate
nell’ambito della propria esistenza familiare, professionale.