2012-10-05 07:31:39

In Niger 7mila minori malnutriti: l’impegno dell’organizzazione Coopi


7mila bambini in Niger soffrono di malnutrizione. Continua fino al 7 ottobre la campagna lanciata dall’organizzazione umanitaria di cooperazione internazionale Coopi per tentare di salvarli. Coopi è presente nel Paese dell’Africa occidentale con un programma di assistenza ai minori e alle loro madri. Roberta Gisotti ha intervistato Jacopo Brusca, dell’ufficio relazioni con i donatori: RealAudioMP3
R. – Il Niger, purtroppo, come il Sael, la zona in cui è inserito questo Paese, che va dall’Ovest all’Est dell’Africa, sta affrontando un periodo di grave carestia e, quindi, conseguentemente, di malnutrizione, dovuta all’assenza delle materie prime, quindi del grano, a causa del raccolto scarso, e conseguentemente all’aumento dei prezzi del cibo. I bambini, dunque, sono le persone più colpite, la fascia più debole.

D. – Il vostro sostegno sarà rivolto anche alle mamme...

R. – Quello che facciamo nel progetto su cui stiamo lavorando, che è un progetto che si trova nel distretto di Tillabéri, quindi nel Sud-Ovest del Paese del Niger, al confine con la Sierra Leone, sono interventi di prima necessità e più urgenti, appunto salvando la vita dei bambini stessi, evitando che questo si possa ripetere. Quindi, si interviene sull’alimentazione della madre, che sta per avere un bambino - perché una madre malnutrita può generare a sua volta un figlio malnutrito - ma si fanno anche dei corsi di formazione, perché uno dei grossi problemi della malnutrizione è la disinformazione che hanno le madri stesse. Tante volte, infatti, portano il bambino ai centri nutrizionali, quando ormai è troppo tardi, perché non sanno identificare le condizioni di malnutrizione dei loro figli.

D. – Dott. Brusca, come si aderisce alla campagna?

R. – Attraverso un sms solidale, con una donazione di 2 o 5 euro, digitando il 45509, che è il numero solidale che abbiamo a disposizione fino al 7 ottobre. L’emergenza è drammatica e quindi serve un aiuto concreto e immediato.

D. – Come portate direttamente le somme raccolte alle popolazioni del Niger?

R. – Tenga presente che il Coopi usa il 94 per cento della donazione stessa, mentre solo un 6 per cento viene utilizzato per finanziare la struttura. E’ una cifra molto, molto virtuosa perché ci sono associazioni, di cui ovviamente non faccio il nome, che hanno però una suddivisione della donazione molto diversa, che arriva tra l’80 e il 20 per cento, e solo l’80 per cento va sul progetto. Per cui chiunque potrà donare, sarà certo che, donando un euro, 94 centesimi della donazione andranno direttamente in aiuto, in questo caso, dei bambini del Niger.

D. – Agite in Niger attraverso uffici in sede, attraverso reti di organizzazioni in loco, anche attraverso il governo?

R. – Quello che cerca di fare Coopi è sicuramente legarsi ad associazioni locali, proprio perché è importante operare in questo ambiente, non soltanto attraverso associazioni che lavorano nel Nord del mondo, ma che lavorano anche nel Sud del mondo, avendo un’idea e una percezione del lavoro, che bisogna fare per poter aiutare queste persone, più diretto e più immediato. Noi abbiamo il nostro ufficio in Niger, e abbiamo deciso di svilupparlo proprio per far fronte a questa crisi. Operiamo in partenariato con le associazioni in loco, perché la collaborazione e il partenariato sono fondanti e fondamentali per Coopi.








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