La famiglia al centro della 47.ma Settimana Sociale, a Torino nel settembre 2013
La famiglia sarà al centro della riflessione della prossima Settimana sociale dei
cattolici italiani, la 47.ma, che si svolgerà a Torino dal 12 al 15 settembre del
2013. Il servizio di FrancescaSabatinelli:
La famiglia
come luogo educativo privilegiato, da sostenere, da accudire. Lo si sottolineerà
a Torino il prossimo anno, così come già fatto due anni fa. La famiglia compariva
infatti in più punti dell’agenda di Reggio Calabria, luogo dell’appuntamento della
scorsa Settimana Sociale, quella del 2010. La prossima edizione, nel 2013, è stata
presentata stamane da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e vicepresidente
della Cei, da Piero Fassino, sindaco della città, e da mons. ArrigoMiglio,
arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali
dei Cattolici Italiani:
"La famiglia in rapporto alla necessità di dare
fiato, di dare speranze, di dare futuro alla società. La famiglia intesa come risorsa
anche dal punto di vista economico, ma prima ancora la famiglia come soggetto primario,
fondamento di una società civile dove è portatrice di diritti che nascono dalla struttura
della famiglia. Parliamo evidentemente di quella famiglia che noi da sempre consideriamo
tale: fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, aperta alla vita, una famiglia
dunque stabile, fondamento della società civile, quindi anche garanzia di uno spazio
di libertà".
Sempre più spesso la famiglia, aggiunge mons. Miglio, svolge
il grande ruolo di ammortizzatore sociale, allo stesso tempo però in molti rimarcano
come ormai la famiglia stia smettendo di essere luogo di risparmio.
"Innanzitutto,
prima ancora che chiedere risorse economiche, in questo momento molto scarse, noi
chiediamo che vengano alleggeriti i pesi sulla famiglia. Ad esempio, alleggerire il
peso fiscale, riconsiderare i parametri fiscali, alle famiglie più numerose. Queste
sono proposte che già da tanti anni vengono presentate, ad esempio, dal Forum delle
Famiglie".
Uno dei rischi che la famiglia corre è quello che a prevalere
sia una visione negativa delle situazioni familiari. Ci sono in realtà molti esempi
di famiglie che vivono un’esperienza costruttiva e positiva:
"C’è bisogno
di fare emergere questa realtà, di non confondere la realtà della vita delle famiglie
con immagini e cliché stereotipati che si diffondono. Questo è sicuramente un rischio
che scoraggia, mentre esistono tantissime esperienze positive. Dal punto di vista
economico, il rischio più grosso, che credo tutti vedano, riguarda proprio i giovani:
mancanza di futuro, l’impossibilità di progettare per tempo la loro vita e quindi
di iniziare una loro propria esperienza familiare".
Nella prassi delle
Settimane Sociali vige l’alternanza tra Sud, Centro e Nord. Quest’anno, tocca proprio
a quest’ultimo, per questo anche la scelta di Torino che però, precisa ancora mons.
Miglio, resta un importante laboratorio nazionale ed internazionale:
"È
una Torino dove la crisi dei posti di lavoro, la crisi della grande industria si fa
sempre più preoccupante. Una Torino dove c’è una città nella città, di immigrati,
con cui abbiamo molto da dire e da condividere proprio sul senso, sul valore e sull’importanza
fondamentale della famiglia: una Torino multietnica, multireligiosa. Quindi, l’aspetto
dell’immigrazione, ma anche l’aspetto dell’incontro tra le diverse confessioni cristiane
e anche con il mondo dell’Islam, rappresentato in maniera massiccia. E quindi, il
luogo della Settimana Sociale porta sicuramente con sé anche un confronto con queste
realtà e con il messaggio che noi vogliamo lanciare".