Il Congresso Panafricano dei Laici invita ad una partecipazione attiva nella Chiesa
d'Africa
“Andate anche voi nella vigna…” (Mt. 20: 3-4) Il Congresso dei Laici si
è svolto dal 4 al 9 settembre 2012 intorno al tema “Essere Testimoni di Gesù Cristo
in Africa oggi: Sale della Terra … Luce del mondo”: un invito ai fedeli laici a farsi
missionari della Buona Novella nel mondo. Oltre 250 laici da 35 Paesi africani
hanno raggiunto Yaoundé per ascoltare ed apprendere sull’importanza del proprio compito
nella Chiesa. Il Congresso Panafricano dei Laici è stato inteso sin dall’inizio quale
icona del mistero della comunione missionaria, come momento per ascoltare cosa lo
Spirito Santo vuole comunicare alla Chiesa d’Africa, occasione per comprendere i segni
della speranza per l’intera umanità e la missione di evangelizzazione della Chiesa
africana, al di là delle varie sfide alle quali il continente è sottoposto. Sin
dal principio il Congresso si è concentrato sulla missione evangelizzatrice della
Chiesa e sul fondamentale ruolo dei fedeli laici nel perseguimento di questo mandato.
Lo confermano i documenti messi a disposizione dei partecipanti all’evento (le Esortazioni
Apostoliche Christifideles Laici, Ecclesia in Africa e Africae Munus, l’Enciclica
Redemptoris Missio) e gli argomenti centrali del programma. Il Cardinal Stanislaw
Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ha sottolineato l’importanza
del laicato nella Chiesa. “Grazie alla natura secolare della propria vocazione, essi
sono il lievito del Vangelo, Sale della Terra e Luce nel mondo, chiamati da Cristo
a trasformare il mondo dall’interno, alla luce del Vangelo” ha affermato. Egli
ha inoltre invocato le parole del Concilio Vaticano II: “Ciò che caratterizza specificatamente
il laicato è la sua essenza secolare… Per loro stessa natura i laici sono chiamati
a realizzare il Regno di Dio in Terra, affrontando le questioni temporali secondo
l’insegnamento di Dio. Vivono nel mondo, ovvero in ciascuna e in tutte le professioni
e occupazioni secolari …” (Lumen Gentium no. 31). Quindi, essi sono tenuti a realizzare
in circostanze ordinarie, in famiglia e nella società, la “Vigna del Signore”. Il
Congresso ha presentato la Chiesa come una comunione di fede che include sia il clero
sia i laici. Ciascuno ha un proprio ruolo e responsabilità nella comunità. Tutti
sono chiamati a rispondere alla propria vocazione, collaborando con gli altri. È di
primaria importanza che l’Assemblea abbia dato risalto al fatto che il clero, specialmente
i cappellani, devono imparare ad accompagnare i laici, rafforzandoli e aiutandoli
ad assolvere il proprio mandato. Da parte loro, i laici devono assumere le proprie
responsabilità nei riguardi della Chiesa. Entrambi gli aspetti sono stati ampiamente
argomentati attraverso le letture sui giovani, sul ruolo delle donne, nei panel e
durante le discussioni aperte ai partecipanti. Un altro buon risultato è l'ampio
spazio dedicato all'incontro personale con Gesù Cristo e all'importanza della formazione
dei fedeli laici che, una volta educati, possono non solo partecipare in modo significativo
alla missione evangelizzatrice, ma anche assumere pienamente le loro responsabilità
all'interno della Chiesa. L'invito del Congresso a considerare l’istruzione dei
laici quale priorità nella loro vita cristiana ha riscosso l'apprezzamento del pubblico.
Tale formazione - rivolta non unicamente ai laici ma anche allo stesso clero - è stata
intesa quale educazione spirituale che prepara i cristiani a rispondere alla chiamata
di Gesù, con una fede basata su un profondo rinnovamento personale e in linea con
l'insegnamento del Vangelo; non con riferimento agli esercizi intellettuali tipici
delle scienze religiose, quindi. Senza formazione, il laicato rimarrà sempre spettatore
e privo responsabilità nell'opera di testimoniare Dio. Legata proprio alla formazione
e partecipazione attiva dei fedeli è la spiritualità dei discepoli. Nella sua disquisizione
su Africae Munus il Cardinal Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio per la Giustizia
e la Pace, ha spiegato che i cristiani sono innanzitutto discepoli di Gesù Cristo,
chiamati ad essere suoi testimoni nella propria vita. Quindi, ciascun cristiano ha
il compito di vivere la propria vita secondo l'esperienza di fede e di farsi “Sale
della Terra”... “Luce del mondo”. La spiritualità dei discepoli diventa la base della
loro azione sociale e del loro impegno. Senza fede in Gesù, un cristiano non può partecipare
pienamente alla vita della Chiesa, o essere sincero testimone di Dio, che chiama tutti
ad essere suoi seguaci, messaggeri dei valori del Vangelo, di riconciliazione, giustizia
e pace. In conclusione, possiamo dire che il Pontificio Consiglio dei Laici ha
avuto il merito di aver promosso la creazione di un forum dove laici e religiosi possono
imparare insieme come vivere attivamente i loro differenti ruoli nella Chiesa. Entrambi,
laici e clero, sono membri della Chiesa cattolica a pieno diritto, e hanno bisogno
gli uni degli altri. Ciascuno con una specifica vocazione. La partecipazione attiva
del laicato porta vivacità alla Chiesa, e al termine del Congresso si poteva notare
un cambiamento evidente nei partecipanti laici, ora più fiduciosi. I laici hanno lasciato
Yaoundé pienamente coscienti della propria missione di essere testimoni di Gesù Cristo,
in qualunque luogo ma specialmente nelle situazioni più difficili, dove solo essi
possono dare prova della fede cristiana. Il Congresso si è concluso ma i partecipanti
sanno che il loro ruolo di testimoniare Dio nel più credibile dei modi prosegue. Speriamo
davvero che gli organi della Chiesa africana, come il Simposio delle Conferenze Episcopali
in Africa e Madagascar (SECAM/SEAM), vorranno organizzare nuovi incontri continentali
o regionali in futuro, assumendo la responsabilità di promuovere la necessaria formazione
dei partecipanti. Interventi più efficaci da parte del laicato cattolico nell’ambiate
di questi congressi contribuiranno a migliorare lo scambio di idee, ed amplificare
la voce dei laici nelle future Assemblee. “Alzati, Chiesa in Africa, Famiglia
di Dio…!” Diffondi il Vangelo con rinnovato entusiasmo!
A cura di P.
Moses Hamungole, responsabile del programma inglese per l'Africa della
Radio Vaticana.