2012-10-01 10:51:21

Kenya: alta tensione dopo l'attentato contro una chiesa a Nairobi


Una ripercussione dell’offensiva militare del Kenya in Somalia: fonti dell'agenzia Misna a Nairobi interpretano in questo modo l’attentato dinamitardo di ieri contro una chiesa anglicana nella capitale e il successivo agguato contro alcuni agenti di polizia nella regione settentrionale di Garissa. “A Nairobi e in altre città del Kenya gli attentati sono cominciati un anno fa, in coincidenza con l’avvio dell’offensiva keniana a sostegno del governo di Mogadiscio” dice alla Misna padre Daniel Mkado, missionario della Consolata che dirige l’agenzia di stampa cattolica Cisa. Nella chiesa di Saint Polycarp l’esplosione si è verificata ieri mattina, mentre era in corso una lezione di catechismo. La deflagrazione dell’ordigno ha ucciso un bambino e ne ha feriti altri dieci in modo grave. “Dalle prime indicazioni – dice padre Mkado – sembra che la bomba a mano utilizzata fosse di fattura artigianale e che non fosse stata innescata da mani esperte”. Le fonti locali sottolineano che all’attentato sono seguiti cortei e disordini che hanno preso di mira la comunità somala, maggioritaria nel quartiere di Pangani dove si trova la chiesa di Saint Polycarp. “Oggi – dice padre Mkado – la situazione sembra più tranquilla ma ieri è stato necessario l’intervento massiccio della polizia”. Più tardi, in serata, è giunta la notizia di un agguato nel quale sono rimasti uccisi due agenti di polizia. L’imboscata è avvenuta nei pressi della città di Garissa, teatro nell’ultimo anno di ripetuti scontri armati e di attentati contro due chiese che a luglio avevano provocato 17 vittime. (R.P.)








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