Turchia: una preghiera silenziosa conclude il Simposio cristiano-islamico
Iniziato con una preghiera silenziosa, il Simposio cristiano-islamico che si è tenuto
a Yeşilköy, in Turchia, il 28 e 29 settembre sul tema “Essere straniero e dialogo
con l’altro”, si è concluso sabato pomeriggio con una solenne Liturgia della Parola
nella chiesa di Santo Stefano, affidata ai Frati Minori Cappuccini, ideatori di questi
incontri. Fra i due momenti di preghiera ci sono state sei relazioni, affidate a studiosi
musulmani e cattolici che hanno parlato dello straniero, della sua identità, della
sua accoglienza, delle difficoltà che incontra in una terra nuova, dell’interesse
con cui deve essere accettato e aiutato da chi crede in Dio. I partecipanti sono stati
oltre 150, la maggior parte giovani, mossi dal desiderio di vivere un clima di “dialogo
della vita”, garantito dalla convivenza di due giorni pieni e continui, occasione
che il Simposio offre gratuitamente. E’ infatti nella quotidiana comunione dei valori
più umili e più profondamente umani che cristiani e non cristiani possono aiutarsi
reciprocamente a rispondere meglio alle domande essenziali sul mondo, sull’uomo, su
Dio. Accanto a congressi o giornate di studio in cui cristiani e musulmani si limitano
all’analisi dei rapporti economici, culturali e politici, senza che la loro fede e
le loro comunità vi siano direttamente coinvolte, si sono sviluppati nel tempo incontri
in cui gli interlocutori parlano delle loro esperienze spirituali. Nel suo piccolo,
Yeşilköy rientra in questa categoria. Per questo, al termine di ogni Simposio, si
decide (e si è deciso) di continuare: esiste infatti una dinamica del dialogo che
finisce sempre per coinvolgere tutti. (Dalla Turchia, padre Egidio Picucci)