Nuovo Anno pastorale degli universitari romani: "L'oggi delluomo, l'oggi di Dio"
“Il padre lo vide da lontano. L’oggi dell’uomo, l’oggi di Dio”. E’ il tema tratto
dal Vangelo di Luca, che guiderà il nuovo anno pastorale degli universitari romani.
Tra gli eventi previsti nel programma, presentato ieri a Roma dall’Ufficio diocesano
per la pastorale universitaria, la settimana dell’accoglienza dal 21 al 27 ottobre,
il X Pellegrinaggio degli universitari ad Assisi il prossimo 10 novembre e il tradizionale
incontro natalizio degli universitari con Benedetto XVI, il 13 dicembre. Ma perché
è stato scelto proprio questo tema? Marina Tomarro lo ha chiesto a padre
Giuseppe Daminelli, cappellano della Luiss, Libera Università Guido Carli di Roma.
R. – Il tema
di quest’anno voleva guardare in particolare a quella realtà che fa parte ormai in
maniera maggioritaria della nostra attività di evangelizzazione del mondo universitario,
cioè tutta quell’altra parte di studenti e di persone che frequenta l’università e
che non è così vicina da frequentare le nostre attività, le nostre cappellanie. E
quindi, l’attenzione verso coloro che hanno un desiderio, forse una ricerca interiore
ma non quella capacità, poi, di guardare dentro a questa ricerca. Soprattutto in un
anno che il Santo Padre ha voluto dedicare alla Fede, questa scelta ci sembrava doverosa.
D.
– In che modo si può spiegare ad uno studente che davvero Cristo vive nella sua vita?
R.
– E’ sicuramente impegnativo ma non impossibile. Noi siamo certi che l’esperienza
della fede vissuta con umiltà, evidentemente – qui non si tratta di imporre nulla!
– riesca a far capire che non c’è opposizione tra le due realtà – fede e ragione –
ma soprattutto che un’esperienza di vita che voglia allontanarsi dal dono più grande,
cioè quello di avere un’unità profonda dell’uomo, cioè quella di una umanità integra
nella sua esistenza – materia e spirito – diventa fondamentale. Abbiamo notato che
soprattutto nella generazione di giovani che vanno verso la fine dei loro studi, diventa
più facile; ci accorgiamo invece che per le matricole, per i giovani studenti nei
primi anni questo risulta meno convincente, meno facile da afferrare. Quindi la nostra
attenzione dovrà essere quella di offrirci al loro fianco come accompagnatori per
un’esperienza interiore più profonda.
D. – La pastorale universitaria si occupa
non solo degli universitari, ma anche dei docenti universitari. Questo può favorire
anche un dialogo, un avvicinamento tra le due parti?
R. – Credo di sì. La realtà
dei docenti è una realtà cruciale anche per l’annuncio della pastorale universitaria,
perché in realtà uno degli elementi convincenti per la testimonianza del credente
è proprio – in questo caso – la capacità di un docente di offrire strumenti o addirittura
la propria testimonianza, di confrontarsi su questi valori.