2012-09-30 14:52:32

Giornata nazionale del Turismo. Mons. Bregantini: investire di più sulla bellezza del territorio


Si celebra oggi in Molise, nel santuario di Castelpetroso, la Giornata nazionale del turismo 2012 promossa dalla Conferenza episcopale italiana e dall’arcidiocesi di Campobasso-Bojano, in collaborazione con la Regione Molise e la Camera di commercio di Isernia e Campobasso, Tema della Giornata:“Turismo e sostenibilità energetica propulsori di turismo sostenibile”. L’idea è quella di valorizzare luoghi poco noti ma ricchi di valore naturalistico, culturale e spirituale del territorio italiano. Lo Stato da tempo stanzia fondi per la tutela e il restauro di beni artistici e architettonici della Chiesa, spesso al centro di flussi turistici importanti in tutto il Paese. Luca Collodi ne ha parlato con mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano.RealAudioMP3

R. – Ogni volta si ha l’impressione che sia un favore fatto ai sacerdoti; in realtà è un debito delle istituzioni, che le autorità comunali o regionali o statali hanno nei riguardi del loro territorio. Infatti, se una chiesa è ben custodita, restaurata e l’investimento produce bellezza, quell’investimento produce ricchezza: c’è un rapporto diretto, nel turismo, tra ciò che è bello e ciò che è fecondo anche sul piano appetibile e finanziario. E la politica dev’essere molto, molto attenta ai propri beni patrimoniali, artistici e culturali da custodire e da valorizzare.

D. – La Chiesa italiana è molto impegnata in aspetti che riguardano il turismo, ma anche la difesa del Creato, quindi l’ambiente ma anche la tutela della terra intesa come lavoro dei contadini …

R. – Sì: questa è una visione innovativa che si sta creando nella Chiesa italiana. Noi abbiamo tre Giornata che alla fine sono un tutt’uno perché sono intrecciate: quella del Creato, il 1° settembre, quella del Turismo, il 27 settembre che noi, in Molise, celebriamo solennemente domenica, e poi quella del Ringraziamento per i frutti della terra, l’11 novembre. Queste tre Giornate, in realtà, hanno un unico cuore, che è il territorio: un territorio custodito, un territorio aperto, ospitale e un territorio fatto di bellezza anche dal punto di vista della fecondità dei prodotti della terra. Il messaggio è meraviglioso anche dal punto di vista socio-politico.

D. – Se si fosse investito più sul territorio e meno sui complessi industriali, lei pensa che le crisi del lavoro si sarebbero potute evitare?

R. – Certamente sì. Ovviamente, questo significa che noi seguiamo con trepidazione tutte le realtà industriali. Io ho lavorato come operaio a Porto Marghera e so cosa vuol dire l’inquinamento industriale, per cui capisco benissimo Taranto e so benissimo anche cosa accade all’Alcoa. Però, a livello di programmazione futura, sanando queste situazioni o risolvendo in armonia l’ambiente con il lavoro – perché questo è il nodo: bisogna tenerli in armonia! – la domanda sul futuro riemerge. Dove vogliamo investire di più? Solo per sanare queste singole ferite, o ancor più per progettare un’immagine più ampia, più bella e più piena del turismo e quindi di sviluppo del territorio? La Sardegna potrebbe avere nel territorio molti, ma molti più posti di lavoro della stessa Alcoa! Cioè, noi dobbiamo puntare sull’armonia e la bellezza del territorio e la forza di un’agricoltura sostenibile, a chilometri zero … Tutte queste armonie, che in molti luoghi d’Italia già ci sono, possono e devono essere oggetto di investimento intelligente e coraggioso.







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