Mons. Becciu alla Radio Vaticana: comunicate la speranza di Cristo al mondo di oggi
Una giornata di festa per ribadire l’impegno al servizio della Chiesa e di ogni uomo.
La Radio Vaticana ha celebrato, oggi, il suo Patrono San Gabriele Arcangelo. Momento
culminante della ricorrenza, la Messa celebrata nella Cappella di Palazzo Pio da mons.
Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato. Nell’omelia,
il presule ha espresso, a nome del Papa, “la sentita e sincera gratitudine” alla nostra
emittente per l’“importante e impegnativo lavoro e per l’apprezzata collaborazione”.
Dopo la Messa, si è svolta la cerimonia di conferimento delle onorificenze a tre membri
della Radio. Dal canto suo, il direttore dei programmi, padre Andrea Koprowski, ha
sottolineato, nel suo intervento, il rinnovato impegno della Radio nel mondo digitale.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
Servite al meglio
“la diffusione della voce del Papa” e la “buona novella di Gesù Cristo”: è l’esortazione
che mons. Angelo Becciu ha rivolto a tutta la comunità della Radio Vaticana.
Nella Messa celebrata nella Cappella dell’Annunciazione della nostra emittente, il
presule ha osservato che le notizie che siamo chiamati a trasmettere non sempre “sono
eco della ‘buona notizia’”, anzi ne sembrano la negazione. Ma è proprio allora che
come Maria, di fronte alla notizia dolorosa sul Golgota, bisogna guardare con speranza
alla Risurrezione:
“A voi, come ad ogni comunicatore che si trova a contatto
con una società che sembra quasi ‘uccisa’ dalla cattiveria umana, è chiesta la fede
di Maria. Una fede che sa andare oltre il fatto contingente, oltre il fatto doloroso
e come Maria siamo invitati a credere nell’alba nuova della Risurrezione”.
Certo,
ha aggiunto, “il negativo di persone e fatti non va taciuto” ma bisogna saper vedere
che “accanto al male, e più forte del male, c’è tanto bene che agisce silenziosamente
e dona speranza e luce”. L’informazione, ha avvertito, "non può essere scaraventata
ai quattro venti", ma richiede “una seria riflessione che consideri tutta la realtà”.
Non si tratta, ha soggiunto, di “sovrapporre le proprie opinioni o interpretazioni,
ma di guardare le notizie da una prospettiva cristiana”:
“Accanto al controllo
delle fonti, alla verifica, al confronto, quello che si attende da operatori a servizio
della Sede Apostolica è la capacità di stabilire gerarchie di valori, cercando di
porre in rilievo il positivo, i fattori di crescita, le notizie accendano la fiducia”.
I
nostri mezzi di comunicazione, ha poi detto richiamando il Beato Giovanni XXIII, devono
richiamare la “pregiudiziale positiva, contro i profeti di sventure”. Al comunicatore,
ha aggiunto, si chiede la capacità di un “ascolto attento ed amoroso della nostra
società, di ogni singola persona, fino a penetrare nel suo mondo per capirlo dal di
dentro”:
“La missione alla quale siamo chiamati non è cambiata: comunicare
agli uomini contemporanei il messaggio di amore, di salvezza e di speranza che Cristo
ha portato al mondo, dire a tutti che Dio ama questo nostro mondo, così com’è”.
Dopo
la Messa, si è tenuta in Sala Marconi, la cerimonia del conferimento delle onorificenze,
preceduta dal discorso del nostro direttore dei Programmi, padre Andrea Koprowski,che, ha messo l’accento sulla sfida per la Radio posta dalle nuove tecnologie
dell’informazione e della comunicazione. In particolare, padre Koprowski ha rammentato
la realizzazione di un innovativo Player multimediale e di una prima App per smartphone
e tablet:
“In quest’ottica di diversificazione della nostra presenza su
più piattaforme, mi piace sottolineare come la Radio abbia fatto progressi, durante
l’anno, anche con i social media. Alcune nostre redazioni linguistiche sono presenti,
con gradimento da parte degli utenti, su Twitter, Facebook ed in alcuni Blog. L’efficacia
di questi mezzi di comunicazione è stata confermata anche durante il recente viaggio
del Santo Padre in Libano”.
Si è dunque proceduto alla consegna
delle onorificenze a tre membri della Radio Vaticana: Marta Vertse, del Programma
ungherese, sr Mary Tresa del Programma indiano e Alessandro Candi del Settore Tecnico
a Santa Maria di Galeria.