Beatificato ad Acireale padre Allegra. Tradusse la Bibbia per la comunità cattolica
cinese
La Chiesa ha un nuovo Beato. Si tratta di padre Gabriele Maria Allegra, sacerdote
francescano e biblista, morto nel 1976 e noto per aver tradotto la prima Bibbia per
la Chiesa Cattolica cinese. La cerimonia di beatificazione sabato mattina in piazza
Duomo ad Acireale è stata presieduta, in rappresentanza del Papa, dal cardinale Angelo
Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Presenti tra gli altri
il cardinale arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, presidente della Conferenza Episcopale
siciliana, il cardinale di Hong Kong, John Tong Hon, e il ministro generale dell’Ordine
dei Frati Minori, padre José Rodriguez Carballo, e migliaia di fedeli provenienti
dalle diocesi siciliane. Il servizio è di Paolo Ondarza:
“Una pietra
miliare nella storia della Chiesa cattolica in Cina”. Il cardinale Angelo Amato definisce
così, in un’assolata piazza Duomo ad Acireale, la traduzione integrale della Sacra
Scrittura in lingua cinese realizzata in ventisei anni dal sacerdote francescano Gabriele
Maria Allegra. Sugli ombrelli arancioni tenuti dai fedeli per ripararsi dal sole durante
la celebrazione, gli ideogrammi cinesi con i versetti biblici tradotti da padre Allegra.
L’entusiasmo corale per questo nuovo Beato è risuonato nelle parole di padre José
Rodriguez Carballo che ha ringraziato il Papa per questa giornata esprimendo l’auspicio
che il Beato Allegra sia presto santo e che la sua testimonianza ispiri l’ormai prossimo
Anno della Fede.
Siciliano, nato a San Giovanni La Punta, in provincia di Catania
nel 1907, Giovanni Maria a 23 anni diviene sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori.
Quindi la missione in Cina: a Pechino fonda lo “Studium Biblicum Franciscanum”, poi
per vicende belliche si trasferisce ad Hong Kong, dove resterà fino alla morte nel
1976 prodigandosi nell’assistenza ai poveri, ai lebbrosi e agli ammalati. Al microfono
di Roberto Piermarini il cardinale Angelo Amato lo definisce “sacerdote
sommamente virtuoso”:
"La fede era la sua forza. Una fede che lui stesso
nelle sue Memorie descrive come «rocciosa, massiccia, ardente
ed entusiasta». La sua fede si manifestava nel suo spirito di pietà. Il colloquio
con Gesù Sacramentato, la preghiera del breviario e del rosario, la celebrazione della
Santa Messa erano esemplari. Anche il modo di trattare la Parola di Dio evidenziava
la sua fede profonda. Nella traduzione si adoperò moltissimo perché risultasse la
più perfetta possibile. Spesso per trovare l’interpretazione esatta di una parola,
studiava per più giorni con i suoi collaboratori".
Un lavoro di alto livello
che padre Allegra svolse non per compiacimento intellettuale, ma in spirito di nascondimento
e amorevole servizio alla Chiesa. Ancora il cardinale Amato:
"Nella sua
profonda umiltà soleva ripetere: «Chi lavora così in profondità, forse non otterrà
mai la rinomanza di certi altri teologi moderni, ma, a mio avviso, sarà più benefico
alla Chiesa di Dio»".
Un traduzione che pur caratterizzata da assoluto
rigore e fedeltà ai testi originali greci utilizza la lingua parlata cinese, semplice,
ma elegante. La sinologa Monica Romano, presidente dell’associazione TherAsia
Onlus:
"Negli anni ’30 del secolo scorso i cattolici cinesi non possedevano
una versione integrale della Bibbia. Tra l’altro le traduzioni cattoliche del Nuovo
Testamento si basavano in larga parte su antiche versioni latine (come la Vulgata)
o altre lingue, non sul greco. Padre Allegra si cimenta in quella che egli stesso
chiama 'l’opera della mia vita” e come lui stesso afferma 'per dare Cristo alla Cina
e la Cina a Cristo”. I fedeli amano questa traduzione che ha anche acquisito nel corso
del tempo una certa autorevolezza. Vi sono anche altre traduzioni, ma quella di Padre
Allegra è la più diffusa tra i cattolici e la più autorevole".
Tradurre
la Bibbia in cinese non significa esclusivamente effettuare una traduzione linguistica,
ma anche semantica: la sfida era rendere comprensibili alla cultura orientale simboli
ed immagini, propri della tradizione giudaico-cristiana. Ancora Monica Romano:
"Padre
Allegra ha raccolto questa sfida. Si può ricordare la disputa sorta attorno all’uso
del termine per indicare Dio o lo Spirito Santo. C’era stato un dibattito nella Chiesa
Cattolica e anche tra le varie confessioni cristiane se fosse appropriato utilizzare
una terminologia locale riprendendola dalla religiosità locale cinese, o al contrario
coniare dei nuovi termini. La riflessione in seno alla Chiesa Cattolica è stata lunga,
ma determinante per il lavoro di traduzione di padre Allegra e l'inculturazione del
Vangelo in Cina".
L’opera di padre Allegra continua ad ispirare la Chiesa
di oggi. L’ organizzazione TherAsia onlus della quale lei è presidente, recentemente
ha stampato una breve storia del Concilio Vaticano II in cinese semplificato, una
stampa che non era mai stata eseguita prima:
"Sì, la chiesa cinese si sta
già preparando da diversi mesi a celebrare questo anniversario del Concilio. Il Concilio
è penetrato in Cina più tardi, pertanto i principi e gli insegnamenti dei padri conciliari
richiedono ancora di essere pienamente conosciuti e compresi dai cinesi. Per questo
motivo la Ong caritativa cattolica cinese - Jinde Charities– ha richiesto a TherAsia
onlus di supportare questa iniziativa e noi ben volentieri abbiamo accolto questo
invito. Sulla base di questi documenti che sono stati poi stampati, hanno organizzato
una serie di corsi di formazione che hanno visto una grande partecipazione da parte
dei cattolici: uno di questi corsi di formazione si è svolto nel mese di maggio, vi
hanno partecipato circa un centinaio di persone, tra vescovi, sacerdoti, religiosi
e laici, provenienti da circa 30 diocesi della Cina. C’è veramente un crescente interesse
da parte dei fedeli cinesi nell’apprendere sempre di più e sempre meglio gli insegnamenti
del Concilio Vaticano II".